Il sindaco: «Venezia costruita dai veneti», gli storici lo attaccano

Il sindaco Luigi Brugnaro
VENEZIA - Una rilettura personale della storia della città lagunare da parte del sindaco Luigi Brugnaro che domenica, di fronte alle telecamere e ai colleghi del Veneto,...

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VENEZIA - Una rilettura personale della storia della città lagunare da parte del sindaco Luigi Brugnaro che domenica, di fronte alle telecamere e ai colleghi del Veneto, scesi in laguna per la festa della Sensa, ha raccontato di una Venezia «costruita dai veneti, che d’estate tornavano nei loro territori». Un sistema dove non ci sarebbero stati colonizzatori e colonizzati, piuttosto «alleanze». Parole che hanno fatto fare un salto sulla sedia a tanti storici e appassionati di storia di Venezia. E ieri sui social i commenti - arrabbiati o ironici - si sono moltiplicati. Un discorso a ruota libera, quello di Brugnaro, ispirato dal gemellaggio con gli altri primi cittadini dei capoluoghi veneti. E chissà forse anche dal nuovo programma del sindaco di allagare i suoi orizzonti politici a livello nazionale. Poche parole per sintetizzare milleseicento anni di storia. «Raccontano come la storia di Venezia fosse una storia veneta, fosse la storia della Serenissima - ha detto, testuale, Brugnaro -, dove Venezia è stata costruita dai veneti che poi d’estate tornavano nei loro territori. Non erano i veneziani che colonizzavano alcunché, era una storia di alleanze». Poche parole, ma che non potevano passare inosservate, soprattutto tra chi si occupa di storia.


LE REAZIONI
«Spero che quella del sindaco sia una trovata umoristica di grande impatto. In caso contrario sarebbe un segno di confusione e disinformazione - il commento di Pier Alvise Zorzi, autore del recentissimo volume “Storia spregiudicata di Venezia. Come la Serenissima pianificò il suo mito”, tra i primi ieri a scende in campo - L’epicentro del Veneto, per oltre mille anni, è stata Venezia. E solo Venezia ha creato quella civiltà straordinaria che conosciamo. Avevo mandato il mio ultimo libro al sindaco, evidentemente non lo ha letto. Questo tentativo di declassare Venezia è puerile, forse è solo una manovra politica...». Alessandro Marzo Magno, scrittore e giornalista che si occupato di storia, è perentorio: «I politici devono fare i politici e gli storici gli storici. Quanto i politici si occupano di storia fanno danni, perché distorcono la storia ai loro fini. Ora sta prendendo piedi nel Veneto un’ampia opinione politica che tende a minimizzare e marginalizzare il ruolo storico di Venezia. C’è persino chi sostiene che il veneziano sia un dialetto del veneto». Contro un «uso politico della storia» si schiera anche Federico Moro che, da storico esperto di Venezia, ritrova nelle frasi di Brugnaro sulle origini della città un’eco delle posizioni di Wladimiro Dorigo sulla fondazione romana della città. «Di primo acchito, ero rabbrividito alle parole del sindaco. Poi ho ripensato alla tesi di Dorigo che Brugnaro può aver espresso in modo un po’ artigianale». Sul resto, però, anche Moro è diretto. «È fasullo. C’è un errore concettuale che deriva da una concezione politica che cerca nuovi alleati e vuol far vedere una storia di collaborazione che non c’è stata. Non si può usare politicamente la storia. È sbagliato».


I PRECEDENTI


Una polemica che non si limita al mondo degli storici. E tra i lettori c’è chi ricorda anche precedenti uscite del sindaco. In una lettera al giornale, Emanuela Notarbartolo di Sciara cita il sindaco sul capitano da Mar, Francesco Morosini, definito «uomo che veniva dal popolo», e sui «dogi stranieri». «Questo è stravolgere la storia di Venezia! Basta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino