Lucio Dalla studente al collegio Pio X di Treviso, la prof centenaria: «Era più bravo in musica che in matematica»

Lucio Dalla studente del collegio Pio X di Treviso, il ricordo della sua prof Artes Monticelli Rasponi
TREVISO - «Lucio? Era più bravo in musica che in matematica». Artes Monticelli Rasponi ha festeggiato ieri il secolo di vita. Per decenni è stata...

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TREVISO - «Lucio? Era più bravo in musica che in matematica». Artes Monticelli Rasponi ha festeggiato ieri il secolo di vita. Per decenni è stata insegnante di matematica del collegio vescovile Pio X, un'istituzione del centro storico di Treviso. Nei suoi ricordi custodisce momenti preziosi, come quando a metà degli anni 50 arrivò nella sua classe di prima media un ragazzino bassino, dallo sguardo vispo, bolognese. Dal carattere ribelle, non proprio amante dello studio. Ma dal talento sterminato: Lucio Dalla. E nel giorno del suo centesimo compleanno Artes, ancora in buona salute ma che per parlare ha bisogno dell'aiuto del figlio, ripercorre quegli anni passati a tentare di inquadrare quell'undicenne così particolare spedito dalla madre al Pio X per tentare di raddrizzarlo, collegio già allora noto per il rigore nella disciplina e per la completezze della formazione.

La prof:«Dalla? Asso della musica, non della matematica»

Il cantautore bolognese ha frequentato due anni di scuola media a Treviso, iscritto dalla madre nel 1954 in seguito alla morte del padre. E tra i suoi insegnanti ha incrociato proprio Artes Monticelli. «Giù le tende e attenti a me!»: così esordiva quella prof così severa entrando in classe. Questa la sua frase più temuta e famosa che tutti i suoi studenti ricordano molto bene. Era un'insegnante decisamente esigente quanto preparata, che sapeva inculcare aritmetica e geometria anche nelle teste degli studenti meno talentuosi. E Dalla era proprio uno di questi: «Era un asso nella composizione e nell'improvvisazione musicale, un ottimo scrittore, ma con qualche difficoltà in matematica», ricorda ancora oggi la prof come racconta il figlio Stefano. «Ricordo che anni fa, durante un'intervista davanti al Pio X in occasione di una cena degli ex compagni di classe, Dalla aveva detto se non ci fosse stata la Rasponi sarei stato ancora qui ad imparare la matematica».

La festa per i 100 anni della prof di Dalla

Tra i palloncini, le stelle filanti e una sontuosa torta di compleanno accenna un sorriso l'anziana prof, premiata dal presidente del consiglio comunale trevigiano Giancarlo Iannicelli. «Mia madre ha insegnato a tantissimi personaggi famosi di Treviso. Dalla famiglia Benetton alla famiglia Biasuzzi. Mio fratello Marco è anche stato in classe con i figli di Luciano. Poi sono tanti altri i membri di famiglie trevigiane famose ad essere passate sotto il torchio di mia madre, i Manildo, gli Archiutti, Stefania Pagnossin, ma tanti altri ancora». Quarant'anni di lezioni e di studenti tra cui appunto anche Lucio Dalla, che a 11 anni si era presentato nella sua classe e che le avrebbe dato filo da torcere. «Mia madre mi diceva che non era proprio bravissimo - continua Stefano - cosa anche prevedibile se da Bologna era stato mandato da solo a Treviso in collegio», ma è lo stesso Dalla ad ammetterlo in un'intervista di qualche tempo fa: «A scuola andavo male, preferivo andare in giro a suonare». A Treviso, tra i suoi compagni di allora, ancora si parla di quando un giovanissimo e spericolato Lucio camminava sui cornicioni del collegio. Lo ha raccontato lui stesso nel 2005, quando venne premiato come ex studente del collegio: «All'alba delle mattine di maggio camminavo sul cornicione che dava sul cortile della scuola perché volevo vedere le montagne in lontananza», disse davanti a una platea divertita. «Ma in musica non aveva rivali - ricorda Rasponi - e sicuramente maggiore successo che in matematica. Per fortuna che c'è stata mia madre. Ancora oggi tanti suoi ex alunni quando mi trovano vogliono ricordare che insegnate fosse».

 

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Il Gazzettino