TREVISO - «I sindaci non devono rilasciare la carta d'identità ai richiedenti asilo». Il governatore Luca Zaia lancia il suo appello invitando i primi...
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Oderzo risulta il primo comune intenzionato a negare un documento che apre le porte all'iscrizione all'anagrafe e a una serie di diritti che la residenza si porta dietro: «Se fossi un sindaco - ammette il governatore - seguirei l'esempio della Scardellato. E spero che lo facciano in tanti. La carta d'identità è un documento che consente di fare molte cose e non può essere rilasciato così facilmente. Discorso diverso per i profughi veri riconosciuti alla fine di un percorso: a loro gliela darei senza problemi. Ma agli altri no. E adesso i sindaci che non lo faranno non avranno più scuse».
Oderzo aprirà la strada anche ad altre amministrazioni leghiste. A quelle poche che hanno accettato di aprire le porte dei loro territori ai richiedenti asilo. Zaia propone però anche un'alternativa: «Se proprio è necessario dare un documento ai richiedenti asilo, si pensi a qualcosa studiata apposta, ma che serva solo per l'identificazione e in cui si specifichi che la persona in questione è in attesa di uno status giuridico». Tutto da vedere come si comporteranno invece le amministrazioni di centrosinistra. Miriam Giuriati, sindaco di Casier, il Comune che ospita oltre 700 richiedenti asilo in una vecchia caserma che si trova a cavallo del confine con Treviso, finora non ha ricevuto questa richiesta: «I profughi si rivolgono a Treviso e mi risulta che alcuni le abbiano ottenute. Io non mi sono posta il problema anche se capisco le preoccupazioni di Oderzo. Il fatto è che i sindaci leghisti farebbero meglio a partecipare agli incontri col prefetto invece di urlare».
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Il Gazzettino