Autonomia, un mese all'ok. Zaia: «Il giorno dopo chiedo a Meloni il via al negoziato»

Luca Zaia
Un mese all'alba. Se tutto andrà come auspica Palazzo Balbi, fra quattro settimane verrà approvato il disegno di legge sull'autonomia differenziata: la...

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Un mese all'alba. Se tutto andrà come auspica Palazzo Balbi, fra quattro settimane verrà approvato il disegno di legge sull'autonomia differenziata: la discussione generale alla Camera è fissata per il 29 aprile; per il via libera immediato, occorrerà che il testo non subisca modifiche rispetto al varo in Senato del 23 gennaio. Il presidente Luca Zaia annuncia al Gazzettino che, il giorno dopo il voto, invierà una lettera alla premier Giorgia Meloni, per chiederle di avviare la trattativa sulle prime 9 delle 23 materie devolvibili secondo la Costituzione: «Elaboreremo, nel segno della leale collaborazione con il Governo, uno schema d'intesa per poter "mettere a terra" la riforma».

LEP E NON LEP
Rispetto al totale delle materie, 14 si riferiscono a Livelli essenziali delle prestazioni, cioè a diritti sociali e civili che devono essere assicurati con uniformità attraverso lo stanziamento delle adeguate risorse. Nel percorso di ricognizione delle funzioni necessarie e dei relativi fondi, il Veneto è stato il primo a trasmettere a Roma nel giugno scorso la mappa riguardante il proprio territorio, seguito soltanto da altre sei Regioni (Emilia Romagna, Calabria, Liguria, Lombardia, Molise e Umbria).


In attesa che il processo dei Lep venga completato, comunque, Palazzo Balbi è determinato ad avviare il negoziato «in una logica di gradualità e modularità», partendo dalle 9 materie cosiddette "non lepizzabili": organizzazione della giustizia di pace; rapporti internazionali e con l'Unione europea; commercio con l'estero; professioni; protezione civile; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. «In Veneto dice Zaia siamo già pronti al "day after": immediatamente dopo l'approvazione alla Camera, che speriamo possa arrivare davvero presto essendo già calendarizzata la discussione a partire del 29 aprile, scriverò alla premier Meloni chiedendo la convocazione di un tavolo di confronto sul negoziato. Ci siederemo al tavolo con i rappresentanti dello Stato, per diramare le tematiche e le funzioni che saranno devolute alla Regione Veneto e alle istituzioni del nostro territorio».


RISCHIO
Fosse per Palazzo Balbi, bisognerebbe riattivare subito anche la trattativa sulle materie che erano state oggetto della pre-intesa firmata nel 2018 con il governo Gentiloni, quindi sanità, lavoro, ambiente e istruzione (oltre ai già citati rapporti con l'Ue), ma è evidente che si tratta di capitoli molto più complessi. Il rischio, peraltro, è che l'opinione pubblica sia stanca di annunci, a sei anni e mezzo dal referendum consultivo che con 2,3 milioni di votanti registrò il 98,2% di "sì" al progetto. «C'è chi sostiene che l'autonomia sia ormai un dato di fatto, che i cittadini si sentano meno coinvolti del passato. Possiamo assicurare ribatte però Zaia che in Veneto non è così: l'autonomia è "la riforma" per eccellenza. È frutto di tante battaglie, di coerenza e sforzi, di un percorso che veniva dipinto come un'utopia irrealizzabile: siamo invece a un passo dalla storia. L'Italia cambia, guarda avanti, e con l'autonomia - lo ripeto spesso - diamo un nuovo futuro a questo Paese. In primis per i ragazzi. Il Veneto ha promosso questa riforma in un ambito nazionale, ora è pronto alla fase due».


TERRITORIO


L'obiettivo dichiarato è comunque di portare avanti, in parallelo al confronto sulle prime 9 materie, anche l'approfondimento sulle restanti 14. «Il Veneto ribadisce Zaia è stata la prima Regione che si è già organizzata per la governance di questo processo, creando una delegazione trattante di altissimo profilo. Ma anche una consulta dei territori, che raccoglie le richieste di tutti gli ambiti della società e del mondo economico del Veneto, lavorando dal basso, al fianco della nostra gente, andando a portare proposte concrete per le funzioni che lo Stato ci affiderà. Il confronto sarà sistematico, con cittadini e associazioni da un lato e con i rappresentanti dello Stato dall'altro. Ho ben chiaro il risultato a cui deve puntare il Veneto: un'autonomia piena ed efficace, sul modello dei nostri "vicini di casa" del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Ci faremo trovare pronti per un appuntamento destinato a entrare nella storia del nostro Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino