Zaia: «Veneto in giallo la prossima settimana e anche quella dopo. Positivi, regole da cambiare il sistema è saltato». Bollettino: 21.833 casi e 32 morti in 24 ore

MARGHERA - Il governatore Luca Zaia fa il punto oggi 20 gennaio sull'emergenza Covid in Veneto, con la dottoressa Francesca Russo, responsabile del servizio...

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MARGHERA - Il governatore Luca Zaia fa il punto oggi 20 gennaio sull'emergenza Covid in Veneto, con la dottoressa Francesca Russo, responsabile del servizio prevenzione regionale, dalla sede della Protezione Civile di Marghera alla vigilia della decisione, prevista per domani venerdì 21, sul possibile cambio di fascia, da gialla ad arancione, di alcune regioni italiane. Anche il Veneto è in ballo, mentre per il Friuli è certo (anche se non ufficiale) il passaggio all'arancione. 

Bollettino di oggi

«Si vede la luce in fondo al tunnel, la curva è in flessione. I dati degli ultimi giorni ci fanno prudentemente ben sperare. Dovremmo aver raggiunto una fase di stallo e dovremmo poter iniziare l'inversione della curva dell'infezione», dice Zaia. I contagi Covid sullo stesso livello di ieri in Veneto, +21.833 (erano 21.207 nel bollettino di mercoledì), con un altro pesante tributo di vittime, 32 in più, che portano il totale a 12.862 dall'inizio della pandemia, mentre il numero complessivo degli infetti si aggiorna a 956.096. Lo riferisce il report della Regione. Gli attuali positivi sono 273.895 (+ 8.823). Lieve aumento dei dati ospedalieri, con 1.806 (+4) ricoveri in area medica (+5) e 204 (+1) nelle terapie intensive. I positivi, dall'inizio della pandemia nel febbraio 2020, sfiorano 1 milione».

Veneto giallo la prossima settimana e quella dopo

 «Le terapie intensive sono da giallo, così anche l'occupazione di area medica - dice Zaia - Se fosse così resteremmo in giallo sia la prossima settimana che la successiva. E peraltro non ho parametri che facciano pensare che la prossima settimana il Veneto passi in zona arancione. Ribadisco che è  il vaccino che ci ha permesso di venir fuori da questa vicenda. E ricordo comunque che in ogni caso per i vaccinati un eventuale passaggio in arancione è di fatto ad impatto a zero. Non così per i non vaccinati. Se fosse che un giorno il Veneto passasse in arancione, il Veneto comunque non chiuderebbe».

Il caos attuale e il concetto di "caso"

«Oggi siamo nel caos, la situazione con le norme di oggi è un caos, nelle scuole, nelle imprese, negli hub con code chilometriche per fare i tamponi. Il contact tracing, il tracciamento dei positivi, ad esempio, è impossibile da fare con questa mole di tamponi che si scarica ogni giorno. Il 60% dei positivi non riesce ad avere un contatto nel corso della giornata. La modifica della definizione di caso è la madre di tutte le battaglie. Le soluzioni ci sono e sono varie, tutte già sul tavolo di Cts e ministero della Salute. A scuola, ad esempio, potrebbe restare in isolamento solo l'alunno positivo e il resto della classe potrebbe continuare le lezioni in presenza. Oppure, altro elemento su cui si sta discutendo a livello nazionale, un vaccinato positivo potrebbe mettersi in isolamento per tre giorni e poi riprendere le sue attività».

Il sistema è saltato: regole da cambiare e fine restrizioni 

«C'è la volontà dei governatori di arrivare ad un sistema più gestibile dell'attuale. Perchè, di fatto, il sistema è saltato, il mondo produttivo è in grande difficoltà. Le imprese sono tra i soggetti che stanno pagando il conto più salato con buona o molta parte del personale "quarantenato". Cosa penso del modello inglese che ha tolto Green Pass e restrizioni? Penso che ci stiamo avvicinando a quello scenario, ma soprattutto oggi è urgente liberare i cittadini dall'intasamento di regole che c'è oggi perchè lo scenario sanitario è completamente cambiato. Stiamo aspettando da tre giorni una circolare del ministero della Salute con nuove regole sull'isolamento dei positivi. E' vero che anche l'asintomatico positivo può contagiare ma non siamo più nella situazione di uno o due anni fa e abbiamo oltre l'88% della popolazione vaccinata e un bambino sue tre (il 30,8%) tra i 5 e gli 11 anni vaccinato. Va cambiata anche la contabilità dei positivi: ad esempio perchè una partoriente viene in ospedale e viene trovata positiva al Covid deve essere considerata a livello ufficiale malata di Covid quando dopo due giorni se ne torna a casa con il neonato bella tranquilla? Ci sono tante cose da rivedere, anche per quanto riguarda i piani di ospedalizzazione».

Vaccinazioni oltre 10 milioni di dosi

Il Veneto ha superato stamane i 10 milioni di dosi di vaccino anti-Covid somministrate alla popolazione. Il report sui vaccini - aggiornato alla serata di ieri - riferisce che le dosi inoculate nelle precedenti 24 ore sono state 37.164, delle quali 30.536 addizionali/booster. Si registra un rallentamento delle prime dosi, solo 2.120 nell'ultima giornata. Sfiora ormai metà della popolazione (49,7%) il numero di coloro che hanno già ricevuto la terza dose di siero. 

 

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Il Gazzettino