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VENEZIA - Luca Visentini rompe il silenzio sullo scandalo Qatar. Il sindacalista friulano, da neanche un mese segretario generale della Confederazione internazionale dopo essere stato per anni al vertice di quella europea, proclama la propria innocenza rispetto all'inchiesta sulla presunta corruzione. «Sono lieto che l'interrogatorio si sia concluso e di aver potuto rispondere esaurientemente a tutte le domande», dichiara in una nota diffusa dalla stessa Ituc.
ACCUSE
Fermato venerdì scorso, ma ammesso domenica alla libertà condizionata, Visentini ritiene di essere finito nell'indagine in quanto collaboratore dell'ong Fight Impunity presieduta dall'ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri. «Se dovessero essere avanzate ulteriori accuse afferma attenderò con impazienza l'opportunità di confutarle, poiché sono innocente rispetto a qualsiasi illecito.
VASO DI PANDORA
Intanto sull'inchiesta del Belgio interviene il presidente leghista Luca Zaia, dicendosi favorevole all'uso giudiziario delle intercettazioni, oggetto invece di critiche in Italia, anche da parte del Governo di centrodestra: «Gli inquirenti di Bruxelles hanno scoperchiato veramente un vaso di Pandora. I sequestri fatti e i provvedimenti presi vanno nella direzione di farci capire che lì veramente c'è del marcio. Per queste indagini le intercettazioni vanno bene. Il problema è che non debbono essere utilizzate per altre finalità. Ben venga invece che le usino i magistrati». Nel frattempo l'eurodeputata dem Alessandra Moretti ritwitta l'indignazione del segretario uscente Enrico Letta: «Inaccettabile e scandaloso quel che emerge dalle inchieste di Bruxelles. Chiediamo inflessibilità e trasparenza totale. E ci costituiremo come parte lesa».
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Il Gazzettino