Lo scandalo dell'Europarlamento, Visentini: «Sono innocente e combatto la corruzione»

Luca Visentini
VENEZIA - Luca Visentini rompe il silenzio sullo scandalo Qatar. Il sindacalista friulano, da neanche un mese segretario generale della Confederazione internazionale dopo essere...

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VENEZIA - Luca Visentini rompe il silenzio sullo scandalo Qatar. Il sindacalista friulano, da neanche un mese segretario generale della Confederazione internazionale dopo essere stato per anni al vertice di quella europea, proclama la propria innocenza rispetto all'inchiesta sulla presunta corruzione. «Sono lieto che l'interrogatorio si sia concluso e di aver potuto rispondere esaurientemente a tutte le domande», dichiara in una nota diffusa dalla stessa Ituc.

ACCUSE
Fermato venerdì scorso, ma ammesso domenica alla libertà condizionata, Visentini ritiene di essere finito nell'indagine in quanto collaboratore dell'ong Fight Impunity presieduta dall'ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri. «Se dovessero essere avanzate ulteriori accuse afferma attenderò con impazienza l'opportunità di confutarle, poiché sono innocente rispetto a qualsiasi illecito. Qualunque forma di corruzione è completamente inaccettabile e sono assolutamente impegnato nella lotta alla corruzione. Desidero inoltre riconfermare la posizione che ho assunto pubblicamente, secondo cui è necessario esercitare ulteriori pressioni sul Qatar per i diritti dei lavoratori e altri diritti umani. La situazione odierna non è ancora soddisfacente, come ho dichiarato ai media al termine della mia visita in Qatar». Dello stesso tenore è la linea dell'International trade union confederation, cioè la sua organizzazione: «L'Ituc riconosce la gravità di questo problema e rimane impegnata nella tolleranza zero per qualsiasi forma di corruzione. Il Consiglio generale della Cis (l'altro nome della struttura, ndr.) terrà una riunione straordinaria la prossima settimana su questi temi. I resoconti dei media hanno identificato il Qatar come coinvolto nella presunta corruzione. L'Ituc ha lavorato intensamente per più di 11 anni per garantire la riforma delle leggi sul lavoro del Qatar. L'Ituc ha accolto con favore le riforme legali che sono state fatte in Qatar e ha chiarito che è necessaria una pressione continua. L'attuazione e l'applicazione sono insufficienti». Per questo l'organismo respinge le ipotesi di illecito: «Il lavoro dell'Ituc sul Qatar è stato, sin dall'inizio, interamente basato su un'analisi e una valutazione obiettive dei fatti, e ogni suggestione che qualsiasi altra entità, dal Qatar o da qualunque altra parte, abbia influenzato la posizione dell'Ituc è completamente falsa».

VASO DI PANDORA


Intanto sull'inchiesta del Belgio interviene il presidente leghista Luca Zaia, dicendosi favorevole all'uso giudiziario delle intercettazioni, oggetto invece di critiche in Italia, anche da parte del Governo di centrodestra: «Gli inquirenti di Bruxelles hanno scoperchiato veramente un vaso di Pandora. I sequestri fatti e i provvedimenti presi vanno nella direzione di farci capire che lì veramente c'è del marcio. Per queste indagini le intercettazioni vanno bene. Il problema è che non debbono essere utilizzate per altre finalità. Ben venga invece che le usino i magistrati». Nel frattempo l'eurodeputata dem Alessandra Moretti ritwitta l'indignazione del segretario uscente Enrico Letta: «Inaccettabile e scandaloso quel che emerge dalle inchieste di Bruxelles. Chiediamo inflessibilità e trasparenza totale. E ci costituiremo come parte lesa».

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Il Gazzettino