Luca, l'ingegnere al bancomat scambiato per uno sbandato

Luca Alibardi
PADOVA - «Scusi, guardi che ha dimenticato i soldi al bancomat». È quello che ha detto Luca Alibardi, 28enne di Villatora di Saonara, ad un "signore sulla sessantina", di...

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PADOVA - «Scusi, guardi che ha dimenticato i soldi al bancomat». È quello che ha detto Luca Alibardi, 28enne di Villatora di Saonara, ad un "signore sulla sessantina", di fronte alla stazione ferroviaria di Padova, quel venerdì mattina (dieci giorni fa) in cui la città era in preda ad una tensione palpabile, vista la manifestazione e gli episodi di violenza registrati.




«Io tornavo da Napoli in treno, dove sono stato tre settimane per lavoro - spiega Luca, ingegnere di servizio per Aggreko Italia, azienda che noleggia gruppi elettronici -, e non ero al corrente dei disordini che stavano accadendo nella nostra città. Uscito dalla stazione verso le 11.15, mi sono ritrovato in un clima surreale, con cordoni di polizia schierati con tanto di mitragliette, e persone che mi guardavano un pò storto. Forse perché ero ancora trasandato dal lungo viaggio di lavoro e portavo due borsoni con un casco. Insomma mi sentivo osservato e ho pensato che avrei potuto essere scambiato per uno sbandato o un antagonista violento».



È con questa sensazione che Luca si avvia allo sportello bancomat oltre il piazzale della stazione e si mette in coda, attendendo che l'utente prima lui finisca la transazione. «Mentre aspettavo il mio turno vedevo che il signore davanti a me era teso, e mi controllava con la coda dell'occhio. Poi si è allontanato frettolosamente, come se gli avessi messo paura, ma appena ho osservato il display del bancomat ho letto la scritta "desidera la ricevuta?". Ho subito capito che i soldi non erano stati erogati. Ho terminato l'operazione, ho prelevato i 250 euro dimenticati, e sono corso dietro all'uomo che avevo appena spaventato involontariamente».



La paura di colpo si è trasformata in sollievo, imbarazzo e gratitudine. «Appena ho dato i 250 euro al signore, questo ha cambiato espressione e mi ha subito detto se poteva lasciarmene 50. Io ho rifiutato ma lui ha insistito perché ne prendessi almeno 20. Così ho fatto e sono tornato a casa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino