Da quel cartellino Figc datato 1978 quando all'età di 11 anni iniziò a muovere i primi passi da calciatore in forza alla Juventus Contarina sul campo di Taglio...
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Il coronamento di un sogno che pareva già enorme quando a luglio 2018 fu annunciato il suo approdo a Londra alla corte di mister Sarri. Un passo da gigante, quello che ha fatto la scorsa estate Gotti junior, figlio d'arte di quel Dino arrivato a Contarina negli anni 70 per lavorare allo zuccherificio del paese e diventato ben presto grande allenatore. Luca da ragazzino amava le moto e la vela. Il dna però non poteva mentire e anche se ha iniziato tardi a giocare a calcio il suo talento si è distinto subito. Come calciatore, infatti, ha continuato la sua carriera al San Donà e poi al Caerano in serie C.
GIOCATORE DI TALENTO
Era centrale difensivo, forte di testa, un giocatore versatile ideale per qualsiasi allenatore. La sua carriera però, per sua volontà, si interrompe presto. Luca a 31 anni si ferma per intraprendere la carriera da allenatore. Ad arricchire il curriculum c'è un diploma Isef all'università di Padova, una laurea in pedagogia a Ferrara, un master per manager sportivo a San Marino e un corso da preparatore atletico a Coverciano. Inizia con il settore giovanile del Montebelluna. L'anno dopo, è il 98, entra nello staff delle giovanili del Milan. Poi primavera della Reggina, Bassano e Pievigina. Nel 2006 ha l'opportunità di guidare la nazionale under 17, poi in serie B guida il Treviso (annata 2008-2009) e passa alla Triestina. Agli europei di Svizzera e Austria del 2008 Roberto Donadoni, ct della nazionale gli chiede di fargli da osservatore. Da questa esperienza nasce un sodalizio con il tecnico bergamasco tant'è che Gotti diventa il suo secondo a Parma e Bologna. Fino alla preziosa chiamata londinese, culminata nel trionfo dell'altra sera.
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Il Gazzettino