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MONTEGROTTO TERME - L'ex sindaco di Montegrotto Luca Claudio irrompe nella campagna elettorale. Il due volte capo della giunta comunale sampietrina, che guidò la città termale per un decennio dal 2001 e 2011, e che venne travolto dalla cosiddetta Tangentopoli delle Terme pochi giorni dopo la rielezione al secondo mandato nella vicina Abano, lo fa denunciando il tentativo, da parte di alcuni, di coinvolgerlo nella competizione politica in vista dell'appuntamento alle urne del 3 e 4 ottobre.
LE ACCUSE
«A distanza ormai di oltre un quinquennio, mi corre l'obbligo di intervenire nuovamente in merito alla campagna elettorale in corso a Montegrotto esordisce Claudio -. Sono venuto a conoscenza del fatto che alcuni soggetti, accampando pretesi rapporti di vicinanza con me, contattano gli elettori suggerendo di votare uno specifico candidato, partendo dal presupposto che quest'ultimo incontrerebbe il mio favore». Una circostanza che Claudio smentisce seccamente. «Non corrisponde a realtà che io, anche solo indirettamente, caldeggi l'elezione di alcuno dei candidati presenti nelle liste elettorali di Montegrotto continua infatti - Ogni qualvolta ho ritenuto di esprimere la mia opinione politica, l'ho fatto in prima persona senza necessità alcuna di sotterfugi o di ricorsi a terze persone».
L'ex amministratore non si limita però a dichiarare la sua totale estraneità alla disfida amministrativa, ormai entrata nella fase finale, che vede schierate in campo tre liste civiche.
L'AMAREZZA
«Sorprende, da ultimo, che alcune persone che, in un recente passato, hanno criticato la mia persona addebitandomi ogni scelleratezza dichiara ancora - usino oggi il mio nome al fine di raccogliere una manciata di voti». Insomma, i suoi trascorsi politici in questi giorni verrebbero indebitamente spesi per convogliare consensi su uno specifico candidato, di cui però l'ex sindaco tace il nome. «Ciò precisato conclude - è evidente che il persistere di tali condotte mi porterà ad intraprendere nei confronti degli autori misure di natura legale».
Luca Claudio era stato arrestato nel giugno 2016 dai militari della Guardia di Finanza di Padova, due giorni dopo la sua rielezione a sindaco di Abano. L'inchiesta aveva scoperchiato un vorticoso giro di mazzette. Claudio era tornato un uomo libero lo scorso gennaio, dopo avere scontato un anno e due mesi di reclusione e sette mesi agli arresti domiciliari.
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Il Gazzettino