Lotta alla criminalità: ecco i risultati della taskforce con i Paesi balcanici

Lotta alla criminalità: ecco i risultati della taskforce con i Paesi balcanici
TRIESTE - Traffico di stupefacenti lungo la rotta balcanica e di esseri umani, uno dei principali canali di sovvenzionamento della criminalità organizzata e una serie di...

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TRIESTE - Traffico di stupefacenti lungo la rotta balcanica e di esseri umani, uno dei principali canali di sovvenzionamento della criminalità organizzata e una serie di rapine. Queste le tre investigazioni premiate come le migliori da Selec South East European Law Enforcement Centre di Bucarest: si tratta dei risultati delle indagini condotte dalle polizia in Albania, Bosnia Erzegovina, Kossovo, Macedonia, Montenegro e Serbia nei singoli Paesi che nell'intera area, alcune anche condotte in altri Paesi dell'Unione europea, supportate dal progetto Ipa Balcani Occidentali. Finalità dell'iniziativa è la lotta alla criminalità organizzata, affidata dalla Commissione europea al Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno italiano e di cui il Prefetto di Trieste Annapaola Porzio è project leader. Il progetto è iniziato a luglio del 2014 ed è seguito sul territorio estero da cinque Esperti residenti nei Balcani Occidentali. Oggi nel Palazzo della Prefettura in Piazza Unità si svolge il terzo incontro al quale partecipano i soggetti coinvolti, anche il vicecapo di Gabinetto del ministro Minniti, il Prefetto Sandra Sarti.


In sostanza il progetto sta assumendo i connotati di una vera e propria comunità internazionale di operatori di polizia: «Il nostro compito - ha detto il prefetto Porzio - è quello di affiancare questi Paesi per metterli in rete, i risultati iniziano a vedersi e stiamo mettendo in rete anche un sistema informatico regalato come software dalla direzione antimafia e antiterrorismo ma - ha aggiunto - il regalo più grande è stato veder crescere il rapporto tra Paesi sorti dalla disgregazione della ex Yugoslavia». «Con questa task force - puntualizza il commissario di Governo - il Friuli Venezia Giulia, regione di confine, viene messo in sicurezza». «Siamo riusciti a finanziare e supportare con la nostra esperienza delle indagini vere e reali - spiega Alfredo Saviano, Esperto residente in Serbia -  su argomenti e fenomeni molto particolari che affliggono anche i nostri Paesi e contemporaneamente ad addestrarli, ad indicare loro la retta via rendendoli partecipi delle nostre esperienze e procedure che hanno trovato molto utili e stanno imparando ad attuare».  «L'Italia sta finanziando delle unioni operative - conclude - riusciamo ad organizzare dei viaggi per esperti (ispettori sulla strada) nei Paesi in cui vengono commessi i reati affinchè vi sia uno scambio di dati sensibili (nomi, telefoni, numeri targa) per poi, insieme, decidere il da farsi. Un network di conoscenze importante che rimane una volta che il progetto si conclude». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino