Incendio nella villa abbandonata, brucia Corte Papadopoli a Loreo

Vigili del fuoco a Corte Papadopoli
LOREO - Fiamme a Corte Papadopoli. L’incendio ha visto impegnati per ore i vigili del fuoco nelle delicate operazioni di spegnimento. Al momento non è stata...

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LOREO - Fiamme a Corte Papadopoli. L’incendio ha visto impegnati per ore i vigili del fuoco nelle delicate operazioni di spegnimento. Al momento non è stata accertata la causa del rogo, ma trattandosi di un complesso abbandonato, non è da escludere l’ipotesi che qualcuno possa essersi riparato all’interno e, per fronteggiare il freddo, abbia acceso un fuoco poi sfuggito al suo controllo. Quando i vigili del fuoco sono arrivati, con le fiamme già alte, in nessuna delle strutture c’era anima viva.


Villa Papadopoli - Pelà, detta anche Corte Papadopoli o Corte Retinella, circondata da un alto muro, seppur da lungo tempo in stato di abbandono e parzialmente cadente è una delle più importanti testimonianze del XVII secolo in Polesine, non a caso inserita dalla Provincia fra gli elementi di interesse artistico, storico, architettonico e paesaggistico. La colonna di fumo nero che si è levata alta in cielo attorno alle 15.30 ha fatto scattare l’immediato intervento dei vigili del fuoco, accorsi in forze a Retinella, la frazione loredana nota, appunto, per le ville affacciate sul ramo morto del Naviglio Adigetto. L’area è quella interessata dal progetto della Marco Polo Solar 2 che intendeva realizzare un impianto da 48,08 MW su 63 ettari, attualmente tutti coltivati a seminativo. Per Corte Papadopoli, anni fa, una società con sede a Milano aveva fatto un importante investimento progettando un intervento di recupero e trasformazione del grande complesso in un centro turistico residenziale. Tutto rimasto solo a livello di idea. 
AREA DA RECUPERARE
Proprio di fonte a Corte Papadopoli, sulla sponda opposta del naviglio, oltre al residence Piccola Venezia, salito alla ribalta per l’accoglienza dei richiedenti asilo, sorge anche Villa Anconetta, l’agriturismo aperto dal senatore Bartolomeo Amidei, che, infatti, sui social ha prontamente dato conto dell’intervento dei pompieri: «Stanno tentando di salvare questo importante edificio rurale definito la più importante azienda agricola dei conti Papadopoli, una famiglia italianizzata di origine greca, tra le più importanti del periodo della Repubblica Serenissima. Ora questo importante edificio storico sta prendendo fuoco, auguriamoci che i vigili del fuoco prontamente possano avere il sopravvento sulle fiamme e salvare questa parte importante della nostra storia». I Papadopoulos provenivano dall’isola di Creta, anche se nel ‘500 un ramo della famiglia si era trasferito a Corfù. Tutte e due le isole erano poi passate sotto il dominio veneziano e grazie a investimenti immobiliari, fra cui, anche l’acquisto di 10mila ettari nel Delta del Po, oltre che nel commercio, divennero una importante famiglia veneziana, svolgendo anche un importante ruolo di mecenati per artisti.
PROPRIETÀ STORICA

Come si legge nella Treccani, «intorno al 1830, quella dei Papadopoli era la più grande banca privata di Venezia e una tra le maggiori d’Italia. Ieri il fuoco ha aggredito una delle testimonianze del loro antico splendore, purtroppo ormai cadente da lungo tempo». Per domare il vasto incendio, propagatosi anche grazie alla fitta e incolta vegetazione, i vigili del fuoco hanno lavorato fino a notte. A rendere particolarmente difficile l’intervento, anche l’inaccessibilità di alcune aree, che hanno costretto i pompieri a operare con gli idranti dall’alto con un’autoscala. Sul posto anche i carabinieri. Difficile quantificare i danni, trattandosi già di una struttura in rovina.
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Il Gazzettino