TREVISO - Spezzatino di nutria; nutria ai ferri; ragù di nutria; nutria in umido e via di questo passo. L'elenco sarebbe lungo e variegato per un menù molto particolare ma,...
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«Posso capire che l'idea possa dare fastidio - premette Lorenzon - ma è sbagliato. È una carne pregiatissima che all'estero consumano senza problemi. E non in chissà quali paesi. Le carni di castorino, quindi le nutrie, vengono mangiate in Sudamerica, negli Usa, ma anche in Francia o in Germania. Io non l'ho mai assaggiata, ma chi l'ha fatto assicura che si tratta di una carne buonissima, tenera, ricca di proteina e povera di colesterolo. In fin dei conti questi animali mangiano erba e basta. Per certi versi hanno un'alimentazione decisamente migliore di polli o manzi d'allevamento».
Il solo pensiero di addentare una nutria però provoca un brivido di disgusto: «È vero - ammette Lorenzon - perché siamo abituati ad assimilarle ai topi per via della loro coda. In realtà non c'entrano niente, sono dei piccoli castori. Il problema è che sono state introdotte da noi da una ventina d'anni, in altre paesi ci sono sa almeno settant'anni e quindi sono entrate nei gusti alimentari. Anche quando si iniziò a parlare della carne dello struzzo in tanti dissero che non l'avrebbero mai assaggiata, poi invece è diventata abbastanza comune». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino