Chiude la pizzeria Pineta: «Sfrattati anzitempo, tra i nostri clienti anche l'ex ministro»

La pizzeria Pineta
LORENZAGO - Lasciano, seppur a malincuore, lasciano la gestione del ristorante pizzeria “La Pineta” di Lorenzago di Cadore Giancarlo Da Rin Bettina, la moglie...

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LORENZAGO - Lasciano, seppur a malincuore, lasciano la gestione del ristorante pizzeria “La Pineta” di Lorenzago di Cadore Giancarlo Da Rin Bettina, la moglie Ida, i figli Igore e Syria. Non senza emozione ringraziano e salutano i numerosi avventori fra cui un assiduo frequentatore di spicco, il già ministro alle finanze Giulio Tremonti che ha casa nel paese cadorino. Lo chalet posto in località “Borbe” in prossimità della pista di fondo lungo la statale che da Lorenzago conduce al Passo della Mauria e a Forni di Sopra in Carnia ha visto la conduzione della famiglia di Giancarlo dal 2005 al 2017.


Quindi un’interruzione dal 2013 al 2017 dove, a causa di lavori di ristrutturazione, si sono trasferiti temporaneamente con la loro attività al Babek, sempre in quel di Lorenzago. Nel 2017 sono di nuovo saliti alla Pineta fino ai giorni scorsi. È un addio quello della famiglia di Giancarlo Da Rin non senza l’amaro in bocca e con una qual delusione che si rinnova dopo un altro sbandierar di fazzoletto, quello dello chalet di Lagole in riva al lago del Centro Cadore in quel di Calalzo, dopo una gestione decennale. Già perché ora il contratto alla Pineta di proprietà del Comune di Lorenzago sarebbe scaduto nel 2023 se con un accordo non fosse stato retrodatato a quest’anno con la promessa dell’indizione di un nuovo bando. 
Concorso, stando alle dichiarazioni della gestione, non è stato più posto in essere, perché nel frattempo il Comune avrebbe ottenuto un finanziamento per eseguire lavori indifferibili di sistemazione del primo piano dell’edificio. Di qui l’ordine di far valigia e di sgombero di tutta l’attrezzatura presente nell’esercizio per un valore che si aggira sui 200 mila euro e che è in cerca di uno o più acquirenti. Numerosi sono stati gli apprezzamenti da parte degli avventori sia abituali, sia di passaggio per una cucina che ha sempre puntato sulla genuinità dei piatti tradizionali intercalati da alettanti nuove proposte. Il tutto frutto di una pluridecennale esperienza di Giancarlo e Ida trasmessa poi ai figli Igor e di Syria.

«Abbiamo cercato – dicono i due coniugi – cercato un nuovo esercizio da gestire, ma dopo le esperienze che abbiamo avuto i contratti proposti non ci hanno convinto». Come dire: scottati dall’acqua calda si ha paura anche dell’acqua fredda. «Per noi ora – prosegue Ida – si tratta di tirare avanti fino alla pensione. Alla nostra età non è facile, ma il lavoro non ci fa paura. Io ho trovato subito occupazione in una pizzeria di San Vito di Cadore da dove sono originaria, visto che c’è scarsità di personale nella ristorazione. Mio figlio Igor, innamorato della montagna, invece aspira a poter gestire un rifugio in quota. La sua ricerca, per ora, non ha dato purtroppo alcun risultato».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino