Longarone. Safilo, giornata che passerà alla storia: il marchio scompare dalla terra di nascita. Salvi i 439 lavoratori

Longarone. Safilo, giornata che passerà alla storia: il marchio scompare dalla terra di nascita. Salvi i 439 lavoratori
LONGARONE - Un giorno che passerà alla storia: il marchio Safilo lascia la provincia, ritenuta «non più strategica» dal gruppo. Safilo è...

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LONGARONEUn giorno che passerà alla storia: il marchio Safilo lascia la provincia, ritenuta «non più strategica» dal gruppo. Safilo è l'acronimo di Società Azionaria Fabbrica Italiana Lavorazione Occhiali, nata nel 1934 dall'ingegno di Guglielmo Tabacchi dopo aver rilevato il primo complesso industriale di lenti e montature che aveva sede a Calalzo di Cadore, fondato nel 1878. Comincia da qui un'avventura produttiva che proietterà la Safilo tra i grandi del settore. Il 2 gennaio 1990 viene aperto lo stabilimento di Longarone, con 410 dipendenti, sfruttando anche gli incentivi legati al disastro del Vajont.

SAFILO LASCIA LA PROVINCIA

Sei anni dopo Safilo, guidata dai figli Vittorio, Giuliano e Dino, acquisisce la società americana di occhiali sportivi Smith Sport Optics Inc e la società austriaca Carrera Optyl. È un crescendo a guida Tabacchi fino ai primi anni Duemila quando le divergenze tra fratelli portano ad appesantire i bilanci. Vittorio acquisisce le quote dei fratelli, indebitandosi fortemente. Nel 2005 il gruppo sbarca alla Borsa di Milano, ma serve una forte ricapitalizzazione che vede così l'ingresso del fondo olandese Hal Investments, tutt'oggi azionista di riferimento.


La storia di successo comincia ad incrinarsi nella valle del Vajont fino ad esplodere a fine 2019 quando il gruppo taglia la metà dei circa mille addetti e chiude anche lo stabilimento di Martignacco (Udine). La società promette un recupero produttivo puntando sulla produzione di montature in metallo, ma la storia non va in porto. Agli inizi del 2023, l'ad Angelo Trocchia conferma i timori: «Longarone non è più strategica per il gruppo». Parte da qui la trattativa per trovare chi subentri, fino a concludere con Thélios e la neonata Innovatek che assorbiranno rispettivamente 247 e 192 lavoratori e i due stabilimenti. Si volta pagina. E il 2 novembre si iniziano gli incontri in Regione per la cassa integrazione speciale che servirà ad accompagnare i dipendenti lungo il ciclo di assorbimento nelle due nuove realtà.
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Il Gazzettino