Longarone. Arriva il no della Cgil all'intesa per la cessione di Safilo: a rischio l'uscita dalla Cassa integrazione e la ripresa dell'attività

Arriva il no della Cgil all'intesa per la cessione di Safilo
LONGARONE (BELLUNO) - La mancata sottoscrizione dei rappresentanti della Filctem Cgil di Belluno dell'accordo per la cessione dei rami d'azienda di Safilo a Longarone...

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LONGARONE (BELLUNO) - La mancata sottoscrizione dei rappresentanti della Filctem Cgil di Belluno dell'accordo per la cessione dei rami d'azienda di Safilo a Longarone a Thélios e a Innovatek rischia di compromettere sia il passaggio dei lavoratori oggi in Cassa integrazione (circa 440) ai nuovi datori di lavoro e sia la ripresa delle attività, prevista per il 2 novembre.

È ciò che rende noto la Camera del Lavoro di Belluno, ritenendo che «aver posto quale condizione necessaria per poter godere delle garanzie introdotte dall'accordo la sottoscrizione da parte di tutti i dipendenti, nessuno escluso, del verbale di conciliazione con Sàfilo ai sensi dell'art. 411 cpc (la liberatoria che tutela da eventuali future contestazioni in sede giudiziaria, ndr) sia una forzatura indebita che l'azienda ha voluto esercitare nei confronti dei lavoratori».

Secondo le altre sigle sindacali, le quali hanno invece sottoscritto l'intesa, la Cgil si porrebbe in una posizione di «incoerenza». Rifiutando gli accordi e «mettendo in pericolo il posto di lavoro dei colleghi - rileva la Femca Cisl di Belluno Treviso - la Cgil ritiene che tutti i lavoratori dovrebbero godere di ciò che in essi è stabilito pur avendone sempre osteggiato i contenuti».

«Siamo nella fase conclusiva di una complessa trattativa e di una procedura - commenta invece l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - che hanno puntato a garantire la continuità produttiva, salvaguardando occupazione, investimenti e competenze in un settore strategico per l’economia regionale. Gli accordi siglati - aggiunge - nel rispetto dei diritti e delle tutele di legge destinate a tutti i lavoratori che saranno trasferiti nei due rami d’azienda, garantiranno importanti condizioni di maggior vantaggio a quei lavoratori che sottoscriveranno i verbali di conciliazione, che tutelano anche le aziende da eventuali contestazioni».

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Il Gazzettino