CONSELVE - «Mi sono visto accreditare un bonifico di 25,85 euro. Non riesco ancora a capire di cosa si tratti, certo se dovesse essere il contributo del Fondo...
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R.S. infatti lavora in un'azienda padovana del settore della ristorazione, uno dei comparti che più hanno risentito del blocco delle attività a causa della pandemia. Con il suo contratto part time ha una busta paga media di circa 1.100 euro. «Da marzo a maggio siamo rimasti a casa, non certo per nostra volontà. Io peraltro devo stare attento perché ho avuto seri problemi seri di salute, ora in parte risolti. Mi sono stati accreditati 370 euro il 5 maggio e poi questi 25 euro», precisa. «Adesso abbiamo ripreso a lavorare, con una certa regolarità. Non mi piace fare polemica e comprendo il momento difficile che stiamo tutti affrontando, però quando sento cosa è accaduto in questi giorni e vedo quanto è arrivato a me, ma anche ad altri colleghi, mi viene perlomeno da chiedermi se sono stati fatti bene i conti per avere il Fis. Ho fatto un tentativo, presentandomi alla sede dell'Inps, ma ho trovato almeno un centinaio di persone in attesa e la polizia che presidiava l'ingresso, così ho desistito».
IL FONDO
Attivo dal primo° gennaio 2016, il fondo di integrazione salariale (Fis) è un fondo di solidarietà volto a fornire sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa. I datori di lavoro che appartengono al Fis, operano in settori per i quali non sono stati stipulati accordi per la creazione di un fondo di solidarietà bilaterale o un fondo di solidarietà bilaterale alternativo. É in pratica una forma alternativa alla cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria.
Sul caso interviene con solerzia Massimo Formichella, direttore da qualche mese della sede Inps di Padova. «Sicuramente verificheremo in tempi rapidi se la posizione del lavoratore che ha segnalato la sua situazione è regolare - precisa - Potrebbe essere anche che il lavoratore abbia ricevuto i 25 euro e a breve gli debbano essere riconosciute somme ulteriori e più congrue». Il direttore dell'Inps di Padova approfitta anche per ricordare che «i nostri collaboratori sono disponibili a dare tutte le risposte necessarie agli utenti, che possono contattare gli uffici per prenotare un appuntamento. In questo periodo si può effettuare anche via web, una modalità pratica che va incontro anche alla sicurezza delle persone iscritte all'Inps». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino