Boom locazioni turistiche a Venezia, in cinque anni sono raddoppiate

VENEZIA Affittanze turistiche, è boom
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VENEZIA - Spiega il presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, Vittorio Bonacini: «Rispetto allo scenario nazionale, la realtà veneziana presenta un quadro più complesso nel quale l’offerta dell’extra-alberghiero si integra nel sistema alberghiero, senza intaccarlo. Le due proposte rispondono a domande differenti che, per numeri, non potrebbero trovare risposta dalle sole strutture alberghiere». Un discorso per presentare ciò che i numeri restituiscono in maniera plastica: negli ultimi anni pre-pandemia a Venezia le attività ricettive non classiche sono esplose. 


L’IMPENNATA
Secondo i dati più recenti in città sono presenti 32.562 posti letto nel settore alberghiero e 49.287 nell’extra-alberghiero, cioè b&b, fittanze turistiche e simili. A impressionare, la progressione: tra il 2016 e il 2020 l’extra-alberghiero è salito di quasi 27.000 posti letto passando da 22.532 a 49.287, numero in linea con il dato del 2023 visto che dopo il Covid le nuove aperture sono state poche. Negli stessi cinque anni presi in esame, gli alberghi sono cresciuti a loro volta ma in maniera più ridotta: dai 29.818 del 2016 ai 32.562 (dato valido anche per il 2023), cioè un aumento di meno di 3mila posti.


PREFERISCONO GLI HOTEL
Nonostante la crescita che ha portato al superamento dei posti letto nel comparto extra-alberghiero è chiaro, sempre dai dati ufficiali, che i viaggiatori preferiscono le strutture classiche: per quanto riguarda però il numero di ospiti, infatti, nel 2023 gli alberghi ne hanno registrati 6.328.955 e le locazioni turistiche 4.617.509. In entrambi i casi il doppio di quanto fatto segnare nel 2022, altra mostra di come il turismo sia tornato.
«Le strutture extra-alberghiere hanno più posti ma un minor numero di ospiti - aggiunge Bonacini - Nelle città d’arte la domanda di posti letto è molto alta e, guardando nello specifico a Venezia, è evidente l’incapacità del sistema turistico territoriale di assorbire la richiesta di posti letto da parte del mercato con la sola offerta alberghiera. Il patrimonio edilizio è in larga parte incompatibile con un cambio di destinazione d’uso per una gestione di tipo alberghiero, al quale Ava si oppone fermamente, elemento che sarebbe troppo vincolante e snaturerebbe la città». Per Ava è una situazione che va comunque bilanciata con la realtà di Venezia: «il nodo centrale dell’intervento deve essere nell’obbligo, anche per chi gestisce locazioni turistiche, a operare non solo alla luce del sole ma in forma imprenditoriale».


IL VALORE


L’occasione di analizzare il comparto ricettivo veneziano è arrivato con l’apertura della 73esima assemblea Federalberghi, che si svolge in questi giorni a Bergamo Brescia, Capitale Italiana della Cultura. In provincia di Venezia esistono 33.272 strutture ricettive ufficiali, le camere alberghiere invece sono 62431. Le 7.321 unità locali delle imprese attive nel settore ricettivo e della ristorazione danno lavoro a 44.317 addetti. Di queste, 8360 strutture e 16258 camere si trovano nel comune di Venezia, nel quale operano 3226 imprese del settore ricettivo e ristorativo, per un totale di 23559 addetti. Considerando queste e altre informazioni, si può stimare che il valore aggiunto turistico per il territorio sia pari a 3,4 milioni di euro per il comune, dato che sale a 8,8 milioni per la città metropolitana che sono oltre la metà dell’intera regione e cioè 15,9 milioni euro.
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Il Gazzettino