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SACILE - «Finalmente siamo tornati a vedere scorrere l'acqua sull'intero corso del nostro fiume». Questo il commento unanime dei sacilesi e degli utenti del mercato settimanale, che di buon mattino si sono posizionati sul parapetto della corte di Palazzo Ragazzoni ad osservare l'acqua che, anche se lentamente, stava tornando a scorrere lungo il tratto finale del canale della Pietà e il tratto di fiume dal ponte dei Mulini fino a congiungersi con il tratto proveniente dal ponte dei Mori, alimentato da una quantità di acqua maggiore, che ha ridato voce alla cascata adiacente Palazzo Ragazzoni, con l'allegro gorgoglio che i sacilesi avevano dimenticato da molti mesi.
TORNANO LE ANATRE
Sacilesi felici di vedere nuovamente il loro fiume tornare a riacquistare il suo lento scorrere, solcato nuovamente dalle anatre, che attendevano più a Nord e più a Sud, per tornare a rallegrarlo con i loro versi inimitabili con i quali invitano quanti si sporgono dai ponti a lanciare qualche briciola.
RECUPERO DELLE CENTRALINE
Ruspe al lavoro, quindi, anche nel tratto maggiormente impegnato nei lavori di ripristino delle centraline, quello tra le due cascate e la passerella in legno, dalla quale è stato necessario realizzare una vera e propria strada, per consentire l'accesso dei mezzi pesanti al cantiere; l'ultima ad essere eliminata, con la chiusura dell'accesso all'alveo del fiume, prima di far scorrere di nuovo l'acqua. Ultimo tratto di Livenza ad essere ripulito, quello a Nord del ponte dei Mori, fino alle palancole; tratto, questo, che era stato interessato da un altro intervento, quello effettuato sulle sponde, dalla Regione, per liberarle dalla folta vegetazione, le cui ramificazioni avevano quasi del tutto nascosto il fiume alla vista. Prossimo passo sarà il collaudo delle centraline, che torneranno a produrre energia elettrica che, si apprende dall'impresa esecutrice dei lavori, sarà inserita nella rete dell'Enel.
L'ANTICO TORRIONE
Mentre un cantiere si chiude, un altro attende di poter ripartire, per consentire l'avvio di un intervento che riguarda un pezzo di storia della città: il recupero dell'antico Torrione retrostante il Duomo, i cui lavori si sono fermati a causa di un problema sorto nel momento in cui si è trattato di isolare il manufatto dalle acque del Livenza, con l'installazione di palancole, per la presenza, sul fondale, di materiale ingombrante non meglio identificato. È stato così necessario escogitare un piano B, che consiste nella posa di palancane all'inizio del canale della Pietà, a Nord della cascata di Campo Marzio, un'operazione che potrà essere eseguita in tutta sicurezza nel momento in cui verrà liberato l'attuale cantiere delle centraline.
Il Gazzettino