Due costosi violini rubati, dopo 17 anni, tornano nelle mani del proprietario, il famoso liutaio padovano Roberto Lanaro, che ne viene in possesso solo perché un maestro di...
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«I due strumenti di cui stiamo parlando sono un violino realizzato da me nel 1999, un pezzo unico presentato a un concorso internazionale di Parigi, cui tenevo in particolar modo, del valore di circa 15mila euro, e un altro strumento realizzato da un autore di pregio nel 1934, che era stato recuperato da mio padre, del valore di circa 30mila euro. Li avevo prestati a un musicista nel 2002, facendogli firmare tutti i documenti necessari. Partito per una tournée all'estero, non mi ha mai pagato i due strumenti e ha fatto perdere le sue tracce. L'ho denunciato alla polizia, ma non ne ho più saputo niente».
A dicembre dello scorso anno, poi, la strabiliante sorpresa: «Mi ha contattato questo insegnante di musica meneghino, raccontandomi di aver acquistato i due violini per 12.500 euro, in contanti, da un uomo di Pordenone che diceva di averli ricevuti in eredità dal nonno che li aveva acquistati da mio padre. Voleva che glieli certificassi. Ma ho capito subito che si trattava dei miei due strumenti rubati ormai 17 anni fa. Così gli ho fissato un appuntamento e ho avvisato della cosa i carabinieri di Cadoneghe, il cui comandante, in borghese, ha assistito poi all'incontro».
IL RAGGIRO
In realtà il malcapitato maestro di musica milanese è a sua volta una vittima in questa bizzarra vicenda: si è fidato del pordenonese e del veneziano che gli hanno venduto i due strumenti, pagati in contanti per 12.500 euro, anche se forse proprio questo prezzo doveva insospettirlo, visto che entrambi i violini hanno un valore decisamente superiore. «La cosa che mi ha colpito è che fossero in condizioni perfette - spiega il liutaio così come lo erano le custodie e gli archetti. Il maestro si è fidato dei due venditori, non sospettando la dubbia provenienza. A lui hanno raccontato che gli strumenti erano stati ereditati dal nonno».
Presto Lanaro tornerà in possesso dei suoi due archi: «Non so se li terrò con me. Il musicista milanese mi ha chiesto di poterli acquistare regolarmente. Evidentemente ci ha proprio lasciato il cuore».
Marina Lucchin
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Il Gazzettino