Scoppia la lite in caserma, volano sputi e schiaffi: indagati un imprenditore e cinque carabinieri

La caserma dei carabinieri di Vedelago
VEDELAGO - La discussione per una multa da pagare sfocia in litigio e in un'inchiesta che vede indagati un imprenditore e cinque carabinieri della stazione di Vedelago. Da un...

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VEDELAGO - La discussione per una multa da pagare sfocia in litigio e in un'inchiesta che vede indagati un imprenditore e cinque carabinieri della stazione di Vedelago. Da un lato c'è Mario Padrin, titolare di un'azienda di noleggio auto, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale. Lui sostiene di essere stato schiaffeggiato dal comandante durante la lite. Dall'altro il luogotenente Francesco Bianco, accusato di lesioni personali aggravate e - in concorso con altri quattro colleghi - falso in atto pubblico. Il militare sostiene però di non aver rifilato nessuno schiaffo ma di essersi protetto dagli sputi del cittadino. Le denunce incrociate sono sfociate in un procedimento penale.

LA QUERELLE
Il fatto contestato risale a marzo dell'anno scorso e gravita attorno a un'infrazione stradale. Padrin, originario di Pederobba ma residente in Bulgaria, è titolare di una società di noleggio auto. Una delle auto prese a nolo da un cliente era stata fermata dai carabinieri di Vedelago per un'infrazione al Codice della strada. Scatta la sanzione, che prevede anche il fermo amministrativo del veicolo, con targa straniera, finché non verrà pagata la multa. Padrin va in caserma per sistemare la faccenda: è disposto a pagare subito e vorrebbe farlo con il bancomat ma non è possibile. Allora torna con i contanti ma si sente rispondere che serve l'importo esatto. A quel punto scoppia il diverbio. Padrin, secondo l'accusa, avrebbe aggredito verbalmente il luogotenente Bianco e un appuntato con frasi offensive: «Io lavoro, non sono qui a guardare in alto come voi», «Siete incompetenti», «Sono andato via dall'Italia per non avere a che fare con gentaccia come voi», il tutto condito da bestemmie e offese irripetibili. Motivo per cui è scattata l'accusa a pubblico ufficiale.

LE ACCUSE


Il seguito avrebbe però inguaiato i militari dell'Arma, in base a quanto ricostruito dai loro stessi colleghi del comando provinciale, che hanno condotto le indagini coordinati dal pm Davide Romanelli. Bianco (difeso dall'avvocato Luca Dorella) avrebbe rifilato a Padrin (assistito invece dall'avvocato Andrea Zambon) uno schiaffo in faccia e poi, insieme ai 4 colleghi, avrebbe redatto un'annotazione di servizio in cui si accusava l'imprenditore di resistenza a pubblico ufficiale senza menzionare lo schiaffo. Accuse rispetto alle quale sia il luogotenenti che gli altri 4 carabinieri si dicono estranei. Ora, concluse le indagini, sarà il pm a decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l'archiviazione.
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Il Gazzettino