Onorevole Salvini, lei ha avviato la campagna elettorale ad Arezzo, davanti alla Banca Etruria. In Veneto troverà i truffati delle banche popolari. Lo sa che il segretario...
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«Quello delle banche è uno dei disastri del Governo. E come sanno anche i tombini, Zaia non solo non ha competenza in materia, ma fu il primo a fare denunce. In Veneto la priorità è restituire i soldi. E noi abbiamo già detto dove e come: ci sono i 50 miliardi dell'Italia nel fondo salva banche bloccati a Bruxelles e una parte di quei soldi deve tornare in Italia per aiutare i risparmiatori italiani. E ovviamente Bankitalia deve tornare sotto il controllo pubblico perché è pagata per vigilare e non ha vigilato. Poi sul caso veneto, meglio tardi che mai, bisogna sequestrare anche i patrimoni privati di amministratori infedeli che si son fatti gli affari loro».
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Avete presentato le liste e in Veneto c'è tensione per le scelte, dicono che il segretario Gianantonio Da Re ha deciso sentendo solo il presidente del partito Massimo Bitonci, che sono stati esclusi gli Zaia-boys come ai tempi di Flavio Tosi e che lei ha dato carta bianca al vice Lorenzo Fontana. Era conoscenza delle scelte?
«Ma certo, io mi prendo tutti i meriti ma anche le responsabilità. Ovviamente in Veneto, come in Piemonte, Liguria e Puglia ho ascoltato le richieste del territorio. Ho guardato i curricula, ma è chiaro che la scelta del nome spetta al territorio. Io ho chiesto, suggerito, modificato»...
Il Gazzettino