Adria, liste d'attesa infinite. Serve l’ecocardio? Primo posto libero nel 2025

La denuncia della moglie di un 77enne che ha bisogno di controlli periodici al cuore dopo vari interventi

L'ospedale Santa Maria degli Angeli di Adria
ADRIA (ROVIGO) - Una lista d’attesa di due anni per un ecocardiogramma. Il vecchio detto prevenire è meglio che curare sembra essere ormai un pallido...

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ADRIA (ROVIGO) - Una lista d’attesa di due anni per un ecocardiogramma. Il vecchio detto prevenire è meglio che curare sembra essere ormai un pallido ricordo di fronte a certe notizie. «Si parla spesso di quanto sia importante la prevenzione in ambito sanitario con appelli a controllarsi regolarmente e non rimandare visite che per genetica o età devono essere effettuate nel corso della vita. Ma com’è possibile farlo se spesso i tempi sono infiniti e c’è la necessità di essere sottoposti ad una visita nell’immediato? L’unica via è quella di ricorrere alla sanità privata, ma così di conseguenza viene meno il concetto di sanità per tutti. Nel campo della sanità pubblica, siamo ormai allo sfascio. Sono davvero sconcertata».


LO SCONCERTO
Non ha parole per descrivere quanto le è accaduto, e le risposte che ha ottenuto, una signora adriese costretta a convivere, sulle propria pelle e su quella del marito, con le chilometriche liste d’attesa. La signora recandosi allo sportello Urp dell’ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria per prenotare un esame per il coniuge si è sarebbe sentita rispondere che il primo posto libero ed utile per un ecocardio era nel 2025. «Lo dicano subito che ci vogliamo mandare dai privati. Mi sembra tutto assurdo».


LA VICENDA
Che cosa è successo? “Mio marito ha 77 anni ed ha bisogno di controlli periodici il cuore. È stato sottoposto più volte ad interventi chirurgici, diciamo di routine. Il nostro medico curante, recependo le indicazioni dello specialista, ci ha rilasciato un’impegnativa per un ecocardio che avrebbe dovuto essere effettuato entro 60-90 giorni». Ed invece? «Invece mi sono recato allo sportello Urp, di persona. Una prima volta non sono riuscita a prenotare. Sono ritornata una seconda volta e mi sono sentita rispondere che il primo posto libero era nel 2025».


ATTESA INIFINITA


In che mese e dove? «Non ho voluto neppure saperlo, tanto ero arrabbiata. Ho preso e me ne sono andata. È inconcepibile. C’è solo da vergognarsi. Una persona, aspettando la visita, fa in tempo a morire. Prenotare un esame diagnostico a distanza di due anni significa costringere un paziente a rivolgersi ad una struttura privata o, come purtroppo spesso avviene, a rinunciare all’esame». Non è l’unico caso con cui si trova a combattere la signora. «Soffro di una maculopatia agli occhi e mi devo sottoporre a controlli annuali. Peccato che le liste sono sempre piene. Il prossimo controllo mi è stato fissato nel maggio del 2024. Per non saltare quello di quest’anno, sarò costretta ad andare a pagamento. Altra situazione paradossale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino