Daniele, 16 anni, sconfigge il linfoma: dopo un anno torna a giocare a calcio con i compagni

LA SQUDRA - Daniele dopo un anno di cure sconfigge la malattia e torna in campo
CADONEGHE - Vince la partita più importante e torna in campo. Daniele Ranzato, sedici anni e mezzo, dopo un anno di cure, terapie e ricoveri in ospedale, a causa del...

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CADONEGHE - Vince la partita più importante e torna in campo. Daniele Ranzato, sedici anni e mezzo, dopo un anno di cure, terapie e ricoveri in ospedale, a causa del linfoma di Burkitt, ha ripreso ad allenarsi con i suoi compagni dell’Unione Cadoneghe Calcio nella categoria under 17. E non poteva che essere così visto che era stato proprio lui, all’indomani della scoperta della malattia, a rassicurare la sua squadra: «Prenderò a calci la malattia e tornerò più forte di prima!».


LA SCOPERTA
Daniele ha scoperto la malattia a marzo del 2022 dopo alcuni giorni di dolori allo stomaco e di malessere generale. «Alla fine ci siamo rivolti all’ospedale di Padova dove Daniele è stato sottoposto ad una serie di esami. È stato ricoverato in chirurgia pediatrica ed è stato operato – ha detto la mamma Giovanna Ceccato - lui sa tutto della malattia, e gli è stato spiegato tutto il percorso di cure e terapie che ha saputo affrontare con una forza ed un coraggio che ci ha sorpreso e che non pensavamo di vedere in un ragazzino di 15 anni. Daniele è determinato e coraggioso, una roccia, come lo chiamavano i medici del reparto». Il colpo della diagnosi è stato duro e violento: il futuro tutto da scrivere e il buio della malattia che spaventa. Ma l’amore per lo sport e il calore dei compagni di squadra e della famiglia sono stati il miglior supporto alla chemioterapia. Daniele ha reagito senza lasciarsi prendere dallo sconforto; deciso ad affrontare questo “avversario” imprevisto e sleale che si è messo di traverso sulla sua strada. Determinanti sono stati anche l’incoraggiamento e la vicinanza dei compagni di squadra che in questo dodici mesi non l’hanno mai lasciato solo né dimenticato. In onore dell’amico e compagno, gli hanno dedicato uno striscione che è stato appeso alla rete del campo sportivo. A sorpresa, poi, una domenica, si sono radunati sotto le finestre dell’ospedale per non farlo sentire solo mentre si trovava ricoverato per sottoporsi alla chemioterapia.


E a novembre dell’anno scorso, poche settimane dopo il suo ritorno a casa, la squadra al completo, insieme agli ultras e al gruppo della Fidas di Cadoneghe, gli ha preparato una festa a sorpresa. Alla vista di tutti i suoi compagni e amici, Daniele si è emozionato e a stento ha trattenuto le lacrime. «È stata una bella festa - ha detto - una sorpresa che non mi aspettavo: mi sono commosso. Un ricordo che porterò sempre nel mio cuore. È stato sicuramente un anno difficile e impegnativo, sia sotto il profilo della salute ma anche emotivo e morale - ha detto Daniele - non è stato semplice sottoporsi alle cure e alle terapie, ma avevo un obiettivo: tornare a giocare e a stare bene. Devo dire che mi ha aiutato molto sentire la vicinanza dei miei amici, dei miei compagni di calcio e della mia famiglia». Dodici mesi pieni di emozioni. A Ferragosto dell’anno scorso, la famiglia Ranzato si è allargata con l’arrivo della principessa di casa, Gaia, coccolata da tutti, soprattutto da Daniele e dal fratello Niccolò. La piccola è nata lo stesso giorno in cui il fratello è stato dimesso dall’ospedale. «Il 14 agosto, a due ore di distanza – racconta mamma Giovanna Ceccato – è nata Gaia e Daniele è tornato finalmente a casa. Una giornata ricca di emozioni forti, uniche, che ci hanno unito tutti ancora di più. Momenti che non potremo mai scordare. La nostra famiglia, nell’ultimo anno, è stata messa a dura prova, ma siamo riusciti a superare i molti momenti complicati. La piccola di casa è uno splendore e i suoi fratelli la adorano, se la coccolano e se la baciano di continuo. Senza saperlo, lei è la stella che illumina i nostri giorni e rende tutto più facile e leggero. Ora che Daniele è tornato ad allenarsi, mi sembra un miracolo che, quasi quasi, ha il potere di cancellare tutto quello che ha dovuto affrontare a soli 15 anni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino