Cinque linci "straniere" saranno liberate nelle foreste friulane per evitare l'estinzione del piccolo gruppo rimasto

Un esemplare di lince
FRIULI - Un gattone che visto in foto viene voglia di stringere forte come i mici di casa. In realtà è meglio starle lontano perchè è un felino...

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FRIULI - Un gattone che visto in foto viene voglia di stringere forte come i mici di casa. In realtà è meglio starle lontano perchè è un felino veloce, aggressivo se deve difendere i piccoli, affascinante e soprattutto abituato a vivere in spazi larghi. Talmente larghi che sono veramente in pochi ad averlo visto. Stiamo parlando della lince, una animale bellissimo che rischia di scomparire. Non a caso sulle Alpi Giulie, area dove la lince era riuscita a trovare casa, sono rimasti talmente pochi esemplari che a questo punto si rende necessario introdurre altri esemplari esterni per evitare che spariscano del tutto.


 

IL WWF
La lince eurasiatica del resto è attualmente il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale e rischia veramente di scomparire dal nostro Paese. Per questo i Carabinieri Forestali con il supporto del “Progetto Lince Italia”, del Wwf della Regione Friuli-Venezia Giulia, dopo un confronto con le associazioni venatorie locali, hanno deciso di elaborare una strategia per la salvaguardia della specie. 
 

IL PROGETTO
Proprio per evitare l’estinzione è nata l’idea del progetto “ULyCA2”, una iniziativa coordinata a livello internazionale e operante in sinergia con il progetto dell’Unione europea “Life Lynx”. Entrambi i progetti integrandosi l’uno con l’altro hanno lo stesso scopo superordinato, ossia prevenire l’estinzione della lince nei Monti Dinarici e nelle Alpi Sud-Orientali, comprese quelle friulane con misure di rinforzo e conservazione.
 

COSA SI FARÁ
Queste misure di rinforzo concretamente significano la reintroduzione di cinque individui di lince nei boschi delle Alpi Giulie. Gli animali saranno recuperati in Svizzera sul Giura, in Romania sui Carpazi e Croazia sui monti Dinarici. Lo scopo è di rinforzare numericamente e geneticamente il minuscolo nucleo italiano che ha tuttavia un ruolo strategico come “passerella” tra la popolazione dinarica e quella delle Alpi occidentali. Il fatto di liberare animali provenienti da zone diverse servirà anche a creare razze incrociate più forti da un punto di vista fisico.
 

IL SITO
I cinque esemplari di lince saranno rilasciati nella foresta di Tarvisio, territorio storico per la presenza di questa specie in Italia e che dal punto di vista biogeografico si trova in una posizione chiave per gli obiettivi e gli sforzi di conservazione di questa specie nelle Alpi ed in Europa. A seconda dell’andamento delle attività di cattura che si stanno effettuando nei paesi “donatori” in Svizzera e Romania, i rilasci avverranno in un periodo compreso tra marzo e fine aprile. Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico - scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione. 
IL MONITORAGGIO


Alla fase del rilascio seguirà una attività intensiva di monitoraggio, effettuata da esperti con l’ausilio di collari Gps, fototrappole e campioni genetici. In chiave naturalistica si tratta di un momento storico per la conservazione della fauna. L’attività si inserisce nella campagna ReNature del Wwf che sostiene il progetto e la cui missione è quella di invertire la perdita di specie e habitat, tutelare e ripristinare la natura per conseguire entro il 2030 l’obiettivo di un mondo “nature positive”, secondo le principali convenzioni internazionali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino