Liga veneta: sul sito del partito oscurati Zaia e i suoi assessori

Liga veneta: sul sito del partito oscurati Zaia e i suoi assessori
VENEZIA - Nell'home page ci sono nell'ordine: un fotone e una foto di Alex Bazzarro, consigliere comunale e deputato veneziano, in un caso elogiato per aver...

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VENEZIA - Nell'home page ci sono nell'ordine: un fotone e una foto di Alex Bazzarro, consigliere comunale e deputato veneziano, in un caso elogiato per aver aiutato l'arrivo del Taser in dotazione alle polizia locale della laguna e nell'altro citato per un commento su un concorso d'idee per le navi da crociera; poi, Ketty Fogliani, deputata di Portogruaro che chiede l'aiuto per ricordare gli artisti meritevoli. E ancora: altro fotone di Franco Manzato, deputato trevigiano, ex vicepresidente regionale, già sottosegretario, che si batte per il rispetto dei terreni agricoli; infine Massimo Bitonci, deputato padovano, ex sindaco di Cittadella prima e di Padova poi, anche lui sottosegretario all'Economia, che parla di recovey plan. Sono loro a introdurre il sito della Liga veneta per Salvini Premier (www.ligaonline.it), pagina ufficiale del Carroccio veneto, punto di riferimento per schiere di militanti e aggiornato dal quartiere generale di Padova.


Particolarità non casuale: sono tutti deputati e classificabili come salviniani doc. Praticamente assente dl sito invece il governatore Luca Zaia e chi, sulla carta, viene considerato a lui vicino: zero notizie sull'assessore al Turismo Federico Caner, per esempio o su altri esponenti di Palazzo Balbi. Zero presenze anche per la deputata Angela Colmellere, una delle poche a Roma data in quota Zaia e non Salvini. Tanto per citare alcuni nomi. Compare l'assessore Roberto Marcato, come sempre difficile da ignorare anche per la sua presenza nel Direttorio. Zaia, da gennaio a oggi, appare invece una sola volta: il 3 gennaio, quando esprime preoccupazione per il «silenzio» del governo sulle criticità legate alla scuola e all'arrivo dei vaccini. Poi basta, silenzio fino a primavera inoltrata. Zero notizie, zero foto.
DETTAGLI
La presenza o meno nel sito ufficiale della Liga può anche sembrare cosa di poco conto. Invece non è sfuggita a chi, da mesi, avverte l'aumentare della tensione tra i settori del partito più vicini a Zaia e chi invece è più legato a Milano e all'idea di una Lega partito nazionale a immagine e somiglianza di Matteo Salvini. La gestione del sito è uno dei tanti segnali della guerra sotterranea in corso da tempo e che non è difficile leggere come il tentativo, l'ennesimo, di arginare il consenso del governatore. Oscurandolo. Un disegno che, secondo fonti interne, avrebbe come registi gli aspiranti membri di una sorta di cerchio magico salviniano in terra veneta, che vede in prima fila lo stesso Bitonci e il deputato padovano Ostellari.
LA SVOLTA
La lettura del sito e le date sono, da questo punto vista eloquenti. La presenza di Zaia e del gruppo regionale leghista tra le notizie quotidiane del sito comincia a diradarsi da dicembre, quando a Padova c'è il cambio della guardia nel ruolo di commissario veneto del partito: via Lorenzo Fontana, spostato da Salvini a occuparsi delle politiche leghiste per la famiglia, e dentro Alberto Stefani, 28 anni, padovano di Camposampiero, parlamentare e sindaco di Borgoricco. Salviniano doc e molto vicino ai padovani Bitonci e Ostellari (fa parte del suo stesso studio di avvocati). Non è un mistero che l'arrivo di Stefani coincida con la volontà di Salvini di dare un segnale, a Zaia e ai suoi, per far capire chi comanda. Per questo sceglie un suo uomo di fiducia per reggere il Veneto. E il messaggio arriva chiaro e forte alle truppe sul territorio, quelle impegnate a raggruppare forze e tessere in vista dei congressi, se e quando si faranno. Da una parte i fedelissimi di Zaia, dall'altra chi vorrebbe svoltare, come l'ala padovana della Lega intenzionata a mettere in angolo la Marca trevigiana, da sempre super potenza in casa leghista. Zaia e Salvini non sono in rotta, ma il leader nazionale è sempre più insofferente nei confronti della visibilità e credibilità di cui gode anche al di fuori dei confini regionali il governatore veneto. Il sito della Liga rispecchia questo clima.
REGIA

A reggere le fila degli aggiornamenti sul sito sono i salviniani. Gli zaiani un po' alla volta scompaiono dalle pagine. Da gennaio in poi va così. Tra novembre e dicembre, prima del cambio ai vertici del Veneto, nella sezione notizie il governatore compare più volte: il 10 novembre per ribadire l'importanza di distribuire nelle case i saturimetri indispensabili a misurare l'ossigenazione del sangue per affetti da Covid; il 16 novembre per parlare dei test fai te; il 17 novembre è invece la volta di Caner. E poi ancora a dicembre, il 15, governatore parla ella crisi industriale di Venezia. Insomma, una presenza costante. Da gennaio invece il lento oblio. Zaia compare una sola volta in quattro mesi. I suoi assessori non ci sono proprio o spuntano di rado, come Marcato. Segno che qualcosa è cambiato. Il governatore, è vero, continua a trovare spazio nella pagina Facebook ufficiale della Liga, ma solo con le sue dirette quotidiane di aggiornamento sull'andamento della pandemia, trasmesse dalla pagine di un po' tutti i media. Per il resto, gli organi ufficiali del partito parlano di altro. E, soprattutto, fanno parlare altri. Intanto sullo sfondo i preparativi in vista della battaglia per i congressi si fanno sempre più frenetici.
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Il Gazzettino