Colpita da emorragia cerebrale, Anna Elisabetta torna a suonare il piano grazie alla neuroriabilitazione. Poi il concerto in reparto

Colpita da emorragia cerebrale, Anna Elisabetta torna a vivere grazie al pianoforte. Il concerto in reparto per ringraziare i medici
LIDO - Ha ripreso a suonare l’amato pianoforte grazie alla riabilitazione. Anzi il pianoforte è stato parte integrante del suo percorso riabilitativo. Anna Elisabetta...

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LIDO - Ha ripreso a suonare l’amato pianoforte grazie alla riabilitazione. Anzi il pianoforte è stato parte integrante del suo percorso riabilitativo. Anna Elisabetta Rahino, colpita da una grave emorragia cerebrale, ha ripreso a suonare il pianoforte grazie alla neuroriabilitazione, con ottimi risultati, all’ospedale Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) San Camillo degli Alberoni al Lido. Domani Elisabetta verrà dimessa dall’ospedale e dopo un ricovero intensivo di quasi due mesi. Per ringraziare l’equipe del San Camillo dell’assistenza ricevuta questa mattina offrirà al personale dell’ospedale e ai pazienti un suo concerto al pianoforte che inizierà alle 10.30 proprio in reparto organizzato grazie all’idea e alla passione della dottoressa Angela Arzedi. Un momento di gioia e emozione, che si è voluto condividere con tutti, simbolico di una rinascita, anche se la strada per il recupero non è ancora conclusa.

La rinascita

Pur avendo accompagnato importanti e noti cantanti lirici in concerti molto attesi, per lei si preannuncia emozionante forse quanto una nuova “prima”. Rahino, come detto, è una musicista di pianoforte che da quando ha iniziato la neuroriabilitazione sta misurando i suoi progressi proprio sulla base della sua capacità di suonare il piano (ad esempio non riusciva più a fare le ottave, che richiedono una grande elasticità delle dita, ora ci sta pian piano riuscendo). Tutto questo lo ha realizzato accompagnata dalla sua fisioterapista, che le suona accanto. Tra l’altro i progressi sono stati ripresi man mano con dei video che li documentano in modo significativo e suggestivo. Un inno, in note musicali, alla speranza. «Chiamarlo un concerto mi sembra una parola un po’ grossa - racconta Anna Elisabetta - prima dell’emorragia cerebrale che ho avuto suonavo il pianoforte e accompagnavo al piano anche cantanti lirici importanti. Sono originaria di Trento, tutte le strutture dove sono stata mi hanno curato ottimamente e sono stati molto bravi. Sono riuscita a riprendermi, nonostante un’emiparesi che però non mi consentiva di suonare più il pianoforte. Sapevo, grazie al suggerimento di una collega, che esisteva una struttura specializzata e all’avanguardia riabilitazione neurologica. Ho preso contatto con il dottor Alberto Camuccio, e dopo essere stata in lista d’attesa per il ricovero sono arrivata qui. Il percorso è stato molto positivo, tanto che ho ripreso, un po’ alla volta, a suonare il piano. Ho trovato un’equipe preparatissima come risorse umane e anche tecnologicamente all’avanguardia. Oggi proverò a suonare alcuni brani, ad esempio “O sole mio”, cose semplici, ma per me è un sogno. Un obiettivo raggiunto con tanto impegno, che mi auguro possa dare speranza e fiducia anche ad altri che magari stanno affrontando un momento difficile. C’è una luce in fondo al tunnel». Nel nome della musica.  

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Il Gazzettino