Belluno. Ex alunni in campo per salvare il liceo Lollino: la Diocesi vuole cederlo, «ma qui si è plasmata un'epoca storica»

Il liceo Lollino
BELLUNO - La notizia della cessione del liceo Lollino, di via San Pietro, e della volontà delle famiglie di lottare per evitare la triste fine, ha fatto presto il giro...

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BELLUNO - La notizia della cessione del liceo Lollino, di via San Pietro, e della volontà delle famiglie di lottare per evitare la triste fine, ha fatto presto il giro della provincia. La Diocesi, infatti, sta valutando di cedere il liceo ad un gestore terzo (cambiando indirizzo di studi) perché la gestione non è più economicamente sostenibile. Sono molti gli ex alunni che si sono sentiti coinvolti dalla notizia. Tutti sperano che non suoni l'ultima campanella, tanto è il valore umano che l'istituto riesce a trasmettere ai più giovani. A partire da Monica Dal Pont che lo ha frequentato dal 1983 al 1989, quando ai tempi c'erano addirittura due sezioni.

«INSEGNANTI PER PASSIONE»
«I professori che insegnavano erano don Angelo Secolini, don Giovanni Unterberger, don Angelo De Fant, don Sirio Da Corte, don Giacomo Mazzorana, ma anche insegnanti laici come Omero Millo, Lucia Venturelli. Tutte persone di cultura e umanità straordinarie, che hanno plasmato un'epoca storica, gli anni '80. L'aspetto umano e personale erano sempre messi davanti alla resa in termini di voto racconta Dal Pont -. Il fatto che si chiuda un'epoca è molto triste, ma ci si rende conto che allora si viveva praticamente di insegnanti "volontari", che continuavano ad insegnare per passione pura, per missione. Ora tutto è più difficile, economicamente insostenibile per famiglie e diocesi stessa. Resta un'enorme riconoscenza per ciò che quella scuola ha lasciato ai suoi alunni, rimasti fortemente attaccati fra loro e al ricordo stesso di quegli anni e di quelle figure».


INSIEME SI PUO'...
Daniele Giaffredo, direttore della ong Insieme si può, che fa leva «sul ponte che si è creato tra l'ong e la scuola riferisce Giaffredo -. Essendo una scuola molta attenta a tanti aspetti sociali posso dire da ex alunno che tutt'ora vive questo spirito. L'augurio è che ci sia ancora una voglia di dare continuità agli aspetti scolastici ed extrascolastici che hanno fatto impegnare tanti alunni di ieri e di oggi». Mara Benedetti è un'altra ex alunna, che ha frequentato alla fine degli anni '90 il Lollino. Si ricorda don Cesare Larese, don Rinaldo Ottone, don Gianni Trevisan, Giulio Antoniol e molti altri. «I cinque anni passati fra quelle enormi mura e i chiostri dice da Santa Giustina - mi hanno regalato cultura, tanta umanità e una seconda casa. Si doveva studiare parecchio per stare al passo, ma c'erano momenti per ridere di gusto, anche di sé stessi. L'agendina del professore di arte che racchiude tutti gli strafalcioni detti in classe, le barzellette del professore di latino con sottile ironia, i compiti sulla Divina Commedia che ci facevano tremare, gli esperimenti di scienze, le giornate formative che ci aiutavano a crescere. Rimane in me l'infinita stima per miei insegnanti e il legame silenzioso che condividiamo noi alunni per aver fatto parte di questa splendida scuola».


ASSIEME AI SEMINARISTI


Con gli studenti frequentavano anche il liceo i seminaristi, tra loro, negli anni compresi tra il 1997 e il 2002 anche Gabriele Corazza di Zoldo. «Abbiamo avuto don Gemo Bianchi, che insegnava latino e greco ed è lì che e nata la mia idea di diventare insegnante. Ricordo anche don Elio Larese, con lui è sorta la mia passione per Dante e la Divina Commedia. C'erano poi dei valori aggiunti: le giornate formative di ispirazione cristiana. Didattica e formazione della persona erano strettamente legati e non avevamo le possibilità dei ragazzi di oggi» conclude riferendosi al doposcuola e a più indirizzi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino