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BELLUNO - La sorte del liceo Lollino non è ancora definita, la discussione è in una fase interlocutoria. Ma la volontà dei protagonisti della vicenda è chiudere il più in fretta possibile il dibattito attorno al destino della scuola per poter garantire in questo modo chiarezza a studenti e genitori in tempi ristretti. E se da una parte è stato assicurato che agli studenti iscritti sarà garantita la conclusione del loro ciclo di studi, dall'altra emerge che sarebbero ben quattro gli enti interessati a rilevare la gestione della scuola anche con un rinnovamento dei contenuti.
IL QUADRO
È ancora presto per sapere se gli sforzi andranno a buon fine. A dimostrazione che è forte l'intenzione di arrivare ad una soluzione, dopo la riunione che si è svolta martedì nell'aula magna alla quale hanno preso parte studenti, genitori, insegnanti e diocesi, fra mercoledì e giovedì c'è stato un ulteriore confronto, questa volta ristretto, per definire in modo ancora più dettagliato alcune idee già emerse la prima volta. Ad esso hanno partecipato sia il vescovo Renato Marangoni, sia alcuni docenti, sia rappresentanti dei genitori e del seminario. La prima garanzia è che scuola e diocesi si sono impegnate a garantire che i ragazzi e le ragazze che dallo scorso settembre stanno frequentando il percorso liceale saranno messi nelle condizioni di concludere i loro studi al Lollino. Cioè è garantito che tutti gli iscritti attuali, circa una settantina, compresi i 14 che frequentano il primo anno, potranno concludere il corso nella scuola che loro e le loro famiglie hanno scelto. All'incontro di martedì il rappresentante dei genitori, Massimo Moretti, aveva annunciato l'esistenza di enti disponibili ad assumere la gestione del Liceo.
LE DIFFICOLTÀ
Ma come si è arrivati a questo punto? Dopo anni di prolungata sofferenza economica, la scuola ha convocato i genitori per comunicare che l'istituto era a rischio chiusura: troppo alte le spese a fronte di poco entrate, perché pochi sono gli studenti. Un modello, quello del liceo Lollino, che è stato più facilmente sostenibile fino a quando gli insegnanti erano tutti sacerdoti; poi vi è stato l'ingresso di docenti laici che un po' alla volta hanno preso numericamente il sopravvento cosicché ora il rapporto si è invertito. Un aspetto non banale, perché i sacerdoti, da sempre, lavorano a titolo gratuito.
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Il Gazzettino