Il calzaturificio chiude: 19 dipendenti a casa senza preavviso

La sede dell'azienda a Valdentro
VILLANOVA DEL GHEBBO - Come un fulmine a ciel sereno. Qualcosa era nell’aria, ma nessuno immaginava che giovedì sera, alle 17.30, Andrea Baccaglini, titolare...

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VILLANOVA DEL GHEBBO - Come un fulmine a ciel sereno. Qualcosa era nell’aria, ma nessuno immaginava che giovedì sera, alle 17.30, Andrea Baccaglini, titolare della omonima ditta Baccaglini Srl assieme al cugino Fabio, convocasse nel suo ufficio i dipendenti per comunicare loro che la fabbrica finiva di esistere il 28 febbraio, quella sera stessa. Secondo il titolare non c’erano più le condizioni per continuare a lavorare. Ha chiuso così una storica fabbrica di scarpe di Villanova del Ghebbo, situata in via Valdentro sotto amministrazione lendinarese, che aveva le sue radici nel primo dopoguerra, quando il trisnonno degli attuali proprietari aveva iniziato la produzione di scarpe. Le prime in tela, poi gli zoccoli di legno, quindi le scarpe vere e proprie.

 
AZIENDA SIMBOLO
Una ditta famosa per i suoi mocassini, morbidissimi e di gran pregio che esportava in tutto il mondo. « Purtroppo la realtà è cambiata - spiega il titolare Andrea Baccaglini - e non c’è più quella richiesta di scarpe di pregio e morbidissime che erano apprezzate soprattutto in Germania e Russia. Il prodotto aveva una sua valenza e si era imposto anche in Italia. Questo per merito anche di mio fratello Sandro, scomparso prematuramente 14 anni fa, che era stato il vero manager di questa realtà. Noi abbiamo fatto il possibile per mantenere in vita l’azienda, ma anno dopo anno i ricavi erano sempre minori e il rapporto costo/ricavi in questi ultimi tempi era diventato insostenibile. Non si era più in grado di sostenere il peso dei finanziamenti avuti che ci avevano aiutato a superare momenti difficili ma che poi sono diventati un peso insostenibile per il bilancio dell’azienda. Dispiace molto perché era una fabbrica di tipo famigliare, ci conoscevamo tutti e il dispiacere di aver lasciato senza lavoro molti di questi amici, è quasi uguale al dispiacere di aver chiuso la fabbrica». 
I SEGNALI
I dipendenti si erano accorti da tempo che in fabbrica qualcosa non andava. La tredicesima era stata pagata solo a febbraio. «Purtroppo le difficoltà sono iniziate qualche anno fa - conferma l’ex dipendente Claudio Rando - con la proprietà che faceva di tutto per trovare lavoro e salvare la fabbrica. Negli ultimi tempi si era capito che non avrebbe avuto vita lunga». 
Quindi? «Per fortuna qualcosa si è mosso. I sindacati si sono subito interessati dei 18/19 dipendenti, non lo so esattamente, trovando anche una sponda nello studio Mazzetto di Villanova del Ghebbo che ha avviato ricerche per il nostro collocamento. Cinque, i più giovani, sono già stati assunti dalla ditta Medusa di Silvio Borile; gli altri, io compreso, sperano di trovare un posto nelle altre aziende del distretto. Molti di noi sono vicini alla pensione, tutti abbiamo un mutuo e qualcuno ha anche due figli a carico e un solo stipendio. La situazione è certamente seria, ma in questo momento le scarpe tirano e speriamo in un rapido collocamento».

Le scarpe “tirano” specie nel settore extra lusso, che continua a girare a pieni ritmi, con maestranze che devono essere altamente specializzate. Quella acquisita dagli operai della Baccaglini Srl è sicuramente elevata e questo, si spera, permetterà loro un rapido ricollocamento, anche se l’età non è più giovanissima, nelle altre aziende della zona.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino