Padova. Una cartolina custodita 66 anni, una storia di segreti e malinconia nel libro di Margherita Verlato

Il romanzo è ambientato tra Padova e Fumane e narra la storia di una nonna che nascondeva diversi segreti

Margherita Verlato
PADOVA - La cartolina era stata spedita nel 1957 da un uomo. E riportava un'unica frase: "Perdona il mio silenzio". La donna che l'aveva ricevuta nonostante oggi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - La cartolina era stata spedita nel 1957 da un uomo. E riportava un'unica frase: "Perdona il mio silenzio". La donna che l'aveva ricevuta nonostante oggi abbia superato i 90 anni, la conserva gelosamente da 66, come fosse la cosa più preziosa che possiede, perché quelle poche parole vergate a penna sul retro di una riproduzione di Roma, sintetizzano il rimpianto di una vita, quello che avrebbe dovuto essere e non è stato. Destinataria della missiva è un'anziana parente di Margherita Verlato, giovane insegnante di Lettere in una scuola superiore patavina con la passione della scrittura, che ha preso spunto dalla vicenda reale di cui è stata protagonista la congiunta per scrivere un romanzo uscito in questi giorni edito da Ronzani, e che ha come titolo proprio il contenuto della cartolina. Ne esce un racconto avvincente, ambientato a Padova e in parte a Fumane in provincia di Verona, con una narrazione che corre parallela tra due periodi, appunto gli anni Cinquanta, e tra l'altro descrive la condizione della donna in quel periodo e come funzionavano i legami sentimentali, e il 2017. Una storia intima, segreta e struggente che scandaglia l'esistenza dell'anziana per arrivare a mettere a fuoco le ricadute sui figli, peraltro ignari del segreto che la mamma custodisce nel cuore.

I segreti nella cartolina di 66 anni fa

A spiegare il contenuto di "Perdona il mio silenzio" è la stessa autrice. «Dieci anni fa avevo visto questa cartolina che era arrivata a una mia parente e ho preso ispirazione per inventare la storia di una nonna che in fin di vita decide di confidare alla nipote trentenne quello che non ha mai detto a nessuno. Quest'ultima ascoltando scopre di avere di fronte una persona inedita, con un passato fino a quel momento inimmaginabile, per certi versi sconvolgente. Registra la voce che rievoca i fatti di tanto tempo prima analizzando i quali fa chiarezza su se stessa e capisce "da dove viene". Perché il senso del romanzo è proprio questo: i segreti che hanno inquinato la vita della nonna hanno poi avuto conseguenze sul padre e, considerato che certi traumi si tramandano, la giovane mette a fuoco che la malinconia esistenziale che l'affligge arriva da lontano. Diventando custode dei segreti della nonna, quindi, scopre varie dinamiche familiari e perché il papà è particolare. E avendo ben chiaro il quadro può rompere questa "catena" facendo qualcosa per se stessa, per non vivere nel rimpianto come l'anziana». Sui motivi per cui ha deciso scrivere il romanzo, Margherita Verlato, che è anche mediatrice familiare e councelor, spiega: «Quando ho immaginato la trama ho pensato che fosse l'occasione per condividerla con gli altri e per mettermi alla prova: ci ho provato e adesso mi fa piacere ricevere i riscontri di chi ha letto il libro, con varie persone che si riconoscono nelle sofferenze di questa storia intima. Certo, nella narrazione è presente qualche elemento autobiografico nella protagonista trentenne che sta affrontando una fase della vita delicata, che si chiede qual è il significato dell'amore, o pensa ai suoi errori. Ed è un lavoro frutto anche dei miei studi sulle dinamiche familiari: solo passando attraverso la comprensione possiamo conoscerci, accettarci e cambiare». E a proposito della cartolina, aggiunge: «Rappresenta simbolicamente il tema dei tanti silenzi che accumuliamo nella nostra vita, delle cose non dette, delle assenze che subiamo. La mia anziana parente la conserva segretamente da mezzo secolo e solo oggi ha deciso di condividere questo segreto con me. Ed è stata un'emozione indescrivibile». 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino