Liberati gli ostaggi italiani in Libia: uno è il tecnico bellunese 66enne

Cacace e Colanego
Danilo Calonego e Bruno Cacace, i due tecnici italiani rapiti in Libia, sono stati liberati. La notizia, riportata d alcuni media libici, è stata confermata dalla...

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Danilo Calonego e Bruno Cacace, i due tecnici italiani rapiti in Libia, sono stati liberati. La notizia, riportata d alcuni media libici, è stata confermata dalla Farnesina. Con loro liberato anche il cittadino canadese rapito nella stessa circostanza.


Danilo Calonego, 66 anni, di Sedico, provincia di Belluno, e Bruno Cacace, 56 anni, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), che viveva in Libia da 15 anni, erano stati rapiti tra le 7 e le 8 del mattino del 19 settembre scorso a Ghat, nel sud della Libia al confine con l'Algeria, da sconosciuti armati e mascherati nei pressi del cantiere dove lavoravano. La banda armata aveva bloccato la vettura sulla quale viaggiavano. Con loro era stato rapito anche l'italo-canadese Frank Boccia. Tutti e tre sono tecnici della Con.I.Cos. e al momento del rapimento lavoravano all'aeroporto della cittadina libica. 


La Farnesina conferma che i due tecnici italiani della società Conicos e il cittadino canadese Frank Boccia, sono stati liberati nel sud della Libia e hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato. La vicenda si è conclusa grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche. Non c'è conferma alle voci che sia stato pagato un riscatto. Grande festa e attesa a Sedico per la notizia della liberazione del concittadino Danilo Calonego. La figlia Simona da casa spiega: «Ho saputo della notizia della liberazione stamani da mia sorella avvertita dalla Farnesina, che ha lavorato davvero bene. Voglio ringraziare, tutti, tutta l'Italia che ci è stata vicinaNon abbiamo mai perso del tutto la speranza, sapevamo che la Farnesina continuava a lavorare, anche se qualche momento di sconforto c'è stato. Ho letto che si è parlato di riscatto per la liberazione, ma anche fosse - aggiunge Simona - credo che queste cose noi non le sapremo mai».


L'unica a parlare con Danilo al telefono è stata stamane la moglie Melika, di origini marocchine, che l'ha sentito verso le otto. «Mi ha solo detto che sta bene, e mi ha chiesto delle condizioni della mamma, che in questi mesi abbiamo tenuto all'oscuro, perché molto anziana e malata». In casa Calonego si è brindato finalmente a prosecco, e ora c'è attesa per il rientro di Danilo a Sedico. «Non sappiamo ancora quando potremo riabbracciarlo - riprende Simona - Potrebbe partire da Roma anche stasera, o al più tardi domattina».
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Il Gazzettino