Battaglia finita per gli animalisti, le corse dei levrieri promosse dal Tar: la pista è legittima

MASERADA - La pista per le corse dei levrieri realizzata nel parco del Parabae ha tutte le carte in regola. A dirlo adesso è il Tar del Veneto, che ha respinto il ricorso...

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MASERADA - La pista per le corse dei levrieri realizzata nel parco del Parabae ha tutte le carte in regola. A dirlo adesso è il Tar del Veneto, che ha respinto il ricorso presentato dalle associazioni animaliste Enpa, Oipa, Lav, Pet levrieri Onlus e Lega nazionale per la difesa del cane. Da ormai un anno e mezzo i cani vengono impegnati nelle "prove di lavoro" all'interno della struttura. E si continuerà così.

IL CASO
Tra petizioni online da oltre 85mila firme, polemiche e proteste, la scelta del Comune di dare in concessione l'area per 15 anni a Enci Servizi, controllata dall'Ente nazionale della cinofilia italiana, per un canone annuo da 4mila euro, era diventata una caso nazionale. Le associazioni puntavano a far annullare il permesso di costruire e la concessione, approvata in consiglio comunale nel giugno del 2021, sottolineando in particolare che non era stata fatta la valutazione di incidenza ambientale per la realizzazione della pista. Ma il tribunale amministrativo non ha rilevato nessuna anomalia.

E ora il sindaco Lamberto Marini si toglie qualche sassolino dalle scarpe. «Il Tar ci ha reso giustizia: abbiamo sempre operato con trasparenza, serietà e correttezza. Con tutte le autorizzazioni necessarie mette in chiaro il ricorso è stato respinto in toto, in ogni suo punto. Evidentemente avevamo ragione noi». Oltre all'opposizione in consiglio, si erano schierati contro il progetto anche diverse associazioni ambientaliste, come Legambiente Piavenire. Dopo una manifestazione sull'area del Parabae, c'era stato anche un sit-in di protesta davanti al municipio.
IL SINDACO
«Una vera e propria guerra mediatica dal sapore chiaramente politico», evidenzia il sindaco. «Sono state riportare considerazioni da parte di esponenti della minoranza consiliare e di associazioni ambientaliste e animaliste che paventavano il rischio di "maltrattamento e sfruttamento degli animali", di possibili "scommesse clandestine sulle corse" con tanto di "infiltrazioni criminali" e di "scempio e deturpamento all'ambiente" specificano dal Comune ma, soprattutto, si è continuato a porre l'accento sulla costruzione di un "cinodromo per le corse dei cani", cosa vietata dalla legge da oltre vent'anni. Una vera e propria campagna diffamatoria». «Le rassicurazioni fornite da questa amministrazione, da Enci e da una parte del mondo cinofilo, evidentemente "non condizionato e non condizionabile", non sortivano alcun effetto concludono il Tar del Veneto ora ha rigettato in toto il ricorso al Tar. Una sentenza che rende giustizia a questa amministrazione che ha sempre operato, e opera, con onestà, serietà e rispetto di leggi e norme».


Mauro Favaro
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Il Gazzettino