«La leva obbligatoria fa bene ai giovani e va reintrodotta»: dal Friuli la proposta

Manifestazione degli alpini a Cividale
CIVIDALE - «Il cameratismo e la coesione che caratterizzano gli alpini e il loro impegno spingono a riflettere sul valore della leva obbligatoria e sulla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CIVIDALE - «Il cameratismo e la coesione che caratterizzano gli alpini e il loro impegno spingono a riflettere sul valore della leva obbligatoria e sulla possibilità di una sua reintroduzione, valutandone opportunamente gli aspetti organizzativi in quanto occasione di formazione dei giovani cittadini di domani e condizione per dare continuità a quella tradizione di valori fondati su senso civico, amore per la Patria e capacità di lavorare insieme a servizio della comunità». E' la proposta lanciata da Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia-Giulia, alla cerimonia per il 24. raduno del Battaglione Cividale.


Durante la manifestazione è stata ricordata l'impresa del Battaglione Cividale dal 4 al 6 gennaio 1943, quando tenne in presidio una piccola montagna nella distesa ghiacciata della steppa russa, conquistandola, perdendola e riconquistandola più volte, mantenendola poi fino al 16 gennaio quando giunse l'ordine di ritirata. Un episodio - ha ricordato il generale Gianfranco Beraldo, presidente Associazione Fuarce Cividat - che ha scritto l'epopea del battaglione il quale, nato trent'anni prima, si era distinto già durante la I Guerra Mondiale e, successivamente, nella Seconda pure in Grecia e Albania. Anche dopo la guerra - ha concluso Beraldo - ha operato come perla delle truppe alpine del nostro esercito fino al 1995, anno in cui fu sciolto«. 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino