Valentino non ce l'ha fatta: ucciso dalla leucemia a soli vent'anni

Valentino Singer di Sappada è stato ucciso dalla leucemia a soli 20 anni
Ieri Cima Sappada si è svegliata con un nodo alla gola e le lacrime che solcavano il viso. La notizia della morte di Valentino Singer, 20 anni appena compiuti, era arrivata...

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Ieri Cima Sappada si è svegliata con un nodo alla gola e le lacrime che solcavano il viso. La notizia della morte di Valentino Singer, 20 anni appena compiuti, era arrivata alle prime luci dell’alba. L’ora in cui tra le vecchie case di legno della borgata più alta della vallata germanofona s’è ancora conservata l’abitudine di uscire per aprire gli scuri delle finestre, per sentire i rintocchi della campana grande di Sant’Osvaldo, per augurarsi buon giorno in plodarisch “I vinsch a glukselige tag”. Anche se temuta, la notizia non era attesa. Tutti speravano che la giovane fibra di Valentino riuscisse a superare l’ulteriore crisi di febbre che a cicli, da oltre un anno, egli subiva. Invece questa volta il ragazzo non ce l’ha fatta.  

LA MALATTIA
Era lo scorso anno, nel mese di marzo, che a Valentino era stata diagnosticata la leucemia. Una gelata sulla sua giovinezza piena di idee e di voglia di lavorare. Valentino aveva frequentato la scuola professionale regionale di Longarone, specializzandosi come congegnatore meccanico. Gli piaceva seguire il papà Gianfranco nei lavori boschivi, e s’era fatto assumere da una ditta di Forni Avoltri proprio per tagliare ed allestire lotti sia nei boschi di Sappada che in quelli della Val di Gorto. Un ragazzo che aveva fatto in tempo solo a farsi voler bene, dai giochi sui prati di Cima, alla scuola elementare di Mulbach, agli amici con cui si ritrovava nei bar del centro il sabato sera. E proprio gli amici hanno seguito con vicinanza e trepidazione l’evolversi della malattia, insieme al papà Gianfranco, la mamma Rita e la sorella Paola. È stata lei, che aveva compatibilità per la trasfusione del midollo spinale, a consentire che si tentasse il trapianto. All’ospedale di Udine, centro d’avanguardia, avevano seguito l’evolversi della fase post operatoria con trepidazione, come sempre avviene nei casi di pazienti giovani, quando il rischio di ricaduta è sempre incombente. E così è stato per Valentino. Cure e mesi di isolamento per tentare di superare le crisi. Attese e timori. Pianti trattenuti e nascosti. 
IL LUTTO

Ieri la piccola comunità di Cima si è stretta vicina al nonno Rudi Singer, che aveva un amore prediletto per questo nipote che lo seguiva fin da piccolo nei lavori manuali, curioso di imparare a maneggiare arnesi, accatastare legna, spalare neve con una piccola pala fatta apposta per lui. Nella sua casa di legno al centro della borgata un silenzioso andirivieni. Impossibile proferire parole anche di consolazione. Non c’è conforto per un vecchio che vede andarsene il nipote preferito. Valentino verrà portato dall’ospedale di Udine nella sua casa di Cima nei prossimi giorni. Sarà difficile per tutti pensare che la primavera sboccerà anche quest’anno, tra le aiuole del cimitero attiguo alla chiesa di Sant’Osvaldo, dove una vita di vent’anni viene sepolta. Che l’amore della comunità di Sappada ti avvolga, Valentino. “Eabige rui”.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino