Morta di leucemia a 5 anni, le ultime ore di vita della piccola Elisa al vaglio del giudice

Elisa Pardini morta a 5 anni
AZZANO - Per la decisione, bisognerà ancora attendere qualche giorno. E così anche per sapere se la battaglia della famiglia Pardini per conoscere la verità...

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AZZANO - Per la decisione, bisognerà ancora attendere qualche giorno. E così anche per sapere se la battaglia della famiglia Pardini per conoscere la verità sulle ultime ore della piccola Elisa avrà un futuro legale oppure se per il momento si dovrà fermare. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, infatti, ieri mattina, 20 giugno, si è riservato di decidere in merito all'opposizione all'archiviazione presentata dalla famiglia della bimba azzanese morta a cinque anni di leucemia il 9 aprile del 2020.

LE MOTIVAZIONI
Perché la famiglia Pardini chiede al giudice nuove indagini sulla morte della piccola Elisa? È tutto contenuto nel fascicolo che ieri mattina è stato esaminato in Tribunale a Roma. Si ripercorrono quelle ultime ore tremende che precedettero la fine di una storia in grado di commuovere e unire l'Italia nel nome di Elisa e della sua battaglia contro la malattia. «Il giorno del decesso - si legge nella relazione a supporto dell'opposizione all'archiviazione presentata dalla famiglia Pardini - vi è stato un progressivo peggioramento clinico». Si parla poi di «manovre di rianimazione» che si sono rivelate «inutili».
Relazioni cliniche, testimonianze dei medici dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, dove la piccola Elisa era ricoverata per la leucemia: nella relazione sono ripercorsi i momenti più drammatici della malattia. Si parla di un «valore letale di potassio», sempre relativamente alle ultime ore. E la volontà della famiglia è quella di proseguire nelle indagini per capire se ci sia stata o meno negligenza medica da parte del personale ospedaliero.

LA BATTAGLIA


«Sono indispensabili indagini medico legali di tipo cardiologico», si legge ancora nella relazione presentata al giudice per le indagini preliminari. E si parla anche del rigetto subito dalla piccola dopo il primo dei due trapianti di midollo osseo con i quali si provò a far arretrare la tremenda malattia che aveva colpito la piccola Elisa Pardini. La relazione si conclude così: «Occorre indagare sul fatto che i medici abbiano realmente posto in essere tutti gli accorgimenti necessari». Risposte che ieri non sono arrivate e che la famiglia attende nel giro di qualche giorno.
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Il Gazzettino