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TREVISO - Salvato in quaranta giorni grazie al sangue cordonale: così, grazie alla banca di Treviso è stato possibile salvare un bimbo francese malato di leucemia. Una nuova speranza concreta arriva dalla donazione del sangue del cordone ombelicale. Una pratica non invasiva, indolore, che avviene negli istanti che seguono il parto. In questo modo la mamma, mentre mette al mondo una vita, ne salva potenzialmente un'altra perché le cellule vengono crioconservate e utilizzate quando si trova un trapiantato compatibile. È stato proprio così che un bimbo francese, malato di leucemia, è stato sottoposto a trapianto di midollo osseo grazie a una "sacca" di cellule staminali emopoietiche inviata dalla banca del sangue cordonale di Treviso. L'invio è stato fatto su incarico del registro italiano donatori di midollo osseo. «L'unità cordonale - spiega Arianna Veronesi, primario della medicina trasfusionale del Ca' Foncello, cui la Banca fa capo - risultava isto-compatibile per un bambino affetto da patologia emato oncologica. Il trasporto fino in Francia è stato fatto utilizzando un dry-shipper, contenitore che garantisce una temperatura di -199°, costantemente controllata da un coperchio, dotato di registratore di temperatura. Il trapianto è stato effettuato dopo che il bimbo era stato sottoposto a chemioterapia».
LA CERTIFICAZIONE
Quella del Ca' Foncello è una delle poche banche italiane ad aver ottenuto il riconoscimento di qualità internazionale, all'interno del network delle banche afferenti al centro nazionale trapianti. «Il sangue da cordone ombelicale - illustra Veronesi - contiene cellule staminali che possono essere raccolte, crioconservate nelle banche pubbliche e successivamente messe a disposizione dei Centri trapianto nazionali e internazionali».
L'APPELLO
Per questo è importante la campagna di informazione che la Banca di Treviso fa sulle future mamme: donare il sangue del cordone ombelicale è un grande regalo. Il sangue cordonale viene raccolto un minuto dopo il parto e la donazione non comporta alcun rischio né per il neonato né per la mamma. Dopo la raccolta viene inviato alla banca del sangue cordonale e, solo se risponde ai criteri di qualità richiesti dagli standard internazionali con l'obiettivo di garantire ai malati unità sicure ed efficaci, viene crioconservato e reso disponibile a tutti i centri di trapianto italiani ed internazionali.
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Il Gazzettino