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CITTADELLA - «Sono dei vigliacchi che anziché il confronto diretto a viso aperto, usando carta intestata dell'azienda, rubata quindi, e firmandosi come dipendenti, cosa che probabilmente non sono, fanno dichiarazioni assolutamente false ed infondate, che danneggiano l'azienda e tutti coloro che vi lavorano. Questa volta hanno superato ogni limite perchè hanno coinvolto due persone con disabilità e mio figlio, facendo passare poi Etra per un carrozzone quale non è assolutamente. L'avvocato sta predisponendo una denuncia e probabilmente non sarà la sola. Qui va usato il pugno di ferro».
Non usa assolutamente giri di parole il presidente di Etra Flavio Frasson, dopo la diffusione, amplificata dai social, di uno scritto con il logo della società, intitolato "Appello dei lavoratori e delle lavoratrici di Etra ai sindaci. Il malaffare sa come comprare il silenzio".
L'ATTACCO
Nello scritto varie le accuse. «E' stato assunto il figlio di un noto anchorman e pure il figlio di un sindaco che siede nel consiglio di sorveglianza di Etra». «Vergognoso che il padre sia seduto in consiglio».
LA SPIEGAZIONE
Il presidente Frasson spiega. «Le assunzioni riguardano due persone con disabilità che come indica la legge vanno assunte obbligatoriamente in percentuale, permettendo di dare loro una vita dignitosa. Persone che hanno sofferto, una è in carrozzina a causa di un incidente stradale. È un attacco gratuito anche ad un sindaco. Vigliacchi, calunniatori, disumani».
Su Borgoricco: «Dati ufficiali dell'ufficio personale: nell'ultimo anno su 130 assunti, uno, un autista, è di Borgoricco. Etra ha 1018 dipendenti, di questi, 11 risiedono a Borgoricco, 9 dei quali sono stati assunti dal 1994 al 2009. Quest'anno su 300 premialità, 4 sono state date a dipendenti di Borgoricco. Questi sono favoritismi?»
Sulla vicenda il sindaco e parlamentare Alberto Stefani sta valutando un'autonoma azione legale. «Gravissimo anche l'attacco personale. Mio figlio ha 8 anni. Ho speso 2mila euro nei centri estivi. Sono in Etra tutti i giorni, non percepisco compensi, nei giorni in cui non poteva stare con nessuno ho tutto il diritto di portarlo in ufficio. Sta con me non con i dipendenti. Le due segretarie erano state precedentemente allontanate. Capaci e competenti, ho ridato loro l'incarico».
«Non intendo commentare, chi di dovere sta agendo», le parole del primo cittadino chiamato in causa. In azienda i lavoratori stanno firmando una lettera in cui si dissociano dallo scritto. «La mia porta è sempre aperta - conclude il presidente Frasson - che vengano faccia a faccia in ufficio. I vigliacchi non mi piacciono». Già lo scorso febbraio Etra ha presentato una denuncia, in seguito ad una lettera, meno grave dell'ultima. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino