Valeria, trevigiana idolo dei napoletani: «Quanto siamo idioti noi del Nord»

Screen shot del post di Valeria
TREVISO/NAPOLI - Quando due anni fa ha saputo che si sarebbe dovuta trasferire a Napoli, Valeria si è sentita male. Lei, abituata a seguire il marito nei suoi spostamenti...

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TREVISO/NAPOLI - Quando due anni fa ha saputo che si sarebbe dovuta trasferire a Napoli, Valeria si è sentita male. Lei, abituata a seguire il marito nei suoi spostamenti di lavoro, quaggiù non ci voleva proprio venire. «Lui è un militare dell’aeronautica ed era stato assegnato all’accademia di Pozzuoli – spiega la 32enne trevigiana –. Per un anno avevamo vissuto in una cittadina inglese distante un’ora da Londra e lo spostamento dall’Inghilterra a Napoli mi spaventava molto».


Una paura alimentata dai tanti episodi di cronaca nera raccontati dalla stampa, che dipingevano quella partenopea come una città ad alto rischio, non certo un luogo dove portare una bimba di due anni, seppure per un periodo breve. Ora, a distanza di ventiquattro mesi, tutti quei pregiudizi sono stati spazzati via e la donna, nel suo ultimo giorno di permanenza in città, ha voluto scriverle una lettera, una lunga dichiarazione d’amore che ha pubblicato sul suo profilo Facebook.
 
Una storia che sembra ricalcare la trama di «Benvenuti al sud», il celebre film di Alessandro Siani, dove Mattia, il personaggio interpretato dall’attore e regista napoletano, recita una battuta ormai diventata cult: «Quando un forestiero viene al sud piange due volte: quando arriva e quando parte». E infatti Valeria in testa al suo post cita proprio quella pellicola: «Benvenuti al sud non è un'esagerazione, è proprio realtà; io mi sentivo come Bisio, sfigata nel dover andare a vivere in una città piena di problemi come Napoli, mi sentivo non sicura, come se andassi in mezzo al Far West».

E come il personaggio interpretato da Claudio Bisio nel film, anche Valeria all’inizio della sua permanenza a Napoli non vedeva l’ora di tornare su il prima possibile, ma adesso che è venuto il tempo di lasciarla e di trasferirsi nuovamente, la donna arriva a scrivere: «Posso affermare con assoluta certezza e convinzione che Napoli è casa mia; sono una polentona all'anagrafe, ma Napoli è terra mia, la sento mia più della mia terra d'origine, nei suoi difetti e nei suoi mille pregi. Perché Napoli è magica, ti rapisce, ti prende il cuore, ti stordisce, ti ipnotizza». 

Poi la lettera prosegue raccontando la forza di un popolo, quello napoletano, che a testa alta e con leggerezza riesce ad affrontare i tanti problemi della città. E ancora: Valeria invita a non giudicare certi luoghi per sentito dire o dopo averci trascorso una settimana di vacanza. «In questi due anni ho vissuto Napoli molto intensamente – spiega – e posso dire di conoscerla molto meglio di Venezia, dove ho studiato filosofia per cinque anni».
 
Un post, quello della trevigiana che negli ultimi giorni è diventato virale, raccogliendo 18mila reazioni, più di 8mila condivisioni e 3mila commenti. Un successo che proprio non s’aspettava: «L'ho scritto appena sveglia, di getto - racconta  sperando più che altro la leggessero i tanti miei amici del nord che spesso screditano la meravigliosa Napoli. Invece, anche in questo, i napoletani hanno dimostrato la loro superiorità: hanno dimostrato e continuano a dimostrare un amore folle per la loro terra, cosa che mai sarebbe successa se avessi scritto una dedica alla mia città, Treviso. Tutto questo amore incondizionato per Napoli mi ha travolto e mi rende ancora più certa delle parole che ho scritto. Sono ancora una volta meravigliosamente colpita da tanto affetto!».
 
Ma quella lettera d’amore non è un addio, bensì un arrivederci: «Per fortuna ci trasferiamo a Roma, per cui tornerò dai miei amici napoletani ogni volta che posso. E poi ho già detto a mio marito che quando andrà in pensione voglio venire a vivere qui».

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Il Gazzettino