In manette l'investitore ubriaco che ha travolto e ucciso Letizia

In manette l'investitore ubriaco che ha travolto e ucciso Letizia
ALPAGO - Aveva bevuto. E pure molto. Aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito l'investitore della gelataia alpagota Letizia Sperti, uccisa a 69 anni...

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ALPAGO - Aveva bevuto. E pure molto. Aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito l'investitore della gelataia alpagota Letizia Sperti, uccisa a 69 anni sulle strisce pedonali a Vittorio Veneto. Per questo i carabinieri hanno arrestato per omicidio stradale Fabio De Zotti, 48 anni promotore finanziario vittoriese, che dovrà rispondere anche di lesioni colpose stradali e guida in stato di ebbrezza aggravata. Era lui al volante della Jeep Compass che venerdì, poco dopo le 20 in via Rizzera all'altezza della Trattoria al Sole, è piombata su due donne che stavano attraversando per andare a cena nel locale.

 

Letizia, colpita per prima, è morta per le gravissime lesioni riportate mentre veniva trasportata all'ospedale di Conegliano. Ferita l'amica Raffaella A. 61enne di Tambre. Lei è stata prima portata all'ospedale di Vittorio Veneto, poi trasferita all'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Le sue condizioni sono stabili e non è in pericolo di vita. De Zotti, dopo lo schianto, è stato accompagnato in caserma per essere sottoposto ai controlli alcolimetrici: aveva un tasso vicino a 1,60 grammi di alcol per litro di sangue (il massimo consentito per mettersi alla guida è di 0,50).
L'INCIDENTE
La tragedia è avvenuta alle 20 davanti alla Trattoria al Sole dove le due donne stavano andando a cenare con parenti e amici. La comitiva comprendeva in totale 7 persone: oltre ai coniugi Letizia e Romeo Saviane, il cugino della donna Graziano Sperti e la moglie Raffaella, con i loro 3 figli. Letizia Sperti, il marito e Raffaella erano appena scesi dall'auto condotta da Graziano, che stava andando a parcheggiare. Le due donne, tenendosi sotto braccio, attraversano la strada senza accorgersi, complici il buio e la pioggia, dell'arrivo della Jeep Compass di De Zotti, che stava procedendo da Vittorio verso San Giacomo. Ma sul lato opposto non ci sono mai arrivate: sono state sbalzate in aria sotto gli occhi dei parenti e di alcuni clienti della trattoria. 
SENZA SPERANZE
La jeep non stava procedendo a velocità sostenuta, ma l'urto è stato comunque violentissimo. Le condizioni di Letizia sono apparse subito disperate e a nulla è servito il disperato tentativo dei medici di salvarle la vita: è morta poco dopo l'arrivo all'ospedale di Conegliano. «Non ho dormito per l'intera notte ammette Giovanni Arvizzigno, il gestore della Trattoria -, dopo aver visto una scena che non si dovrebbe mai vedere e che non potrò più dimenticare. Letizia era un'amica ormai più che una affezionata cliente, la conoscevo da 33 anni».
L'INCHIESTA

Dopo i primi rilievi e dopo il test alcolemico i carabinieri hanno arrestato Fabio De Zotti, con l'accusa di omicidio stradale aggravato. Ha spiegato di averle viste all'ultimo momento, improvvisamente, e di non aver potuto fare nulla per evitarle. «Avevo bevuto uno spritz al bar e stavo tornando a casa dal lavoro», ha detto il conducente ai militari dell'Arma subito dopo l'investimento. «Non lo ho viste, sono sbucate dal nulla, ho provato a frenare ma non ho potuto evitarle» ha detto disperato ai primi soccorritori arrivati sul posto. «Sono sconvolto e dispiaciuto per la signora e per la sua famiglia» ha aggiunto De Zotti, affranto per quanto accaduto, tramite il suo legale, l'avvocato Simone Marian. Dopo l'investimento De Zotti aveva accostato l'auto e cercato di prestare soccorso. Del tutto false le voci, proliferate in rete, di una sua fuga dal luogo dell'incidente. Aveva solo spostato l'auto di qualche metro.
Fulvio Fioretti  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino