Leoncini imbrattati, spariti i vandali. Brugnaro: «Comportamento vigliacco»

Uno dei leoncini danneggiati dalla vernice
VENEZIA - Li aveva incontrati subito dopo i fatti. Un incontro riservato a Ca’ Farsetti tra il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e due dei ragazzi che facevano parte del...

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VENEZIA - Li aveva incontrati subito dopo i fatti. Un incontro riservato a Ca’ Farsetti tra il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e due dei ragazzi che facevano parte del gruppo di universitari che avevano imbrattato di vernice rossa i leoncini di San Marco. Brugnaro li aveva rimbrottati, ma soprattutto aveva chiesto loro di riparare a quel gesto «mettendoci la faccia», diventato testimoni del rispetto per Venezia. Accadeva nell’ottobre del 2018. E da allora i due giovani non si sono più fatti vivi.


Ieri il sindaco è tornato su quell’episodio con parole dure, parlando apertamente di vigliaccheria. Brugnaro ha riferito quanto detto, all’epoca, ai due giovani: «Avete l’occasione di dire sono stato io, di mettere la faccia e venire fare un servizio civico. Ad esempio, pulire i graffiti, una cosa legata alla vostra stupidaggine. Secondo me fareste un grande gesto, avevo detto lodo. Questo è un atto di coraggio: ammettere una propria responsabilità ed essere disposti a pagare per insegnare a tutti gli altri di non fare sciocchezze simili. Mi hanno ascoltato, hanno annuito, evidentemente speravano di uscire da una situazione complicata. E non si sono più fatti vedere. Ecco io credo che quello sia stato un atto di vigliaccheria. Avevo dato la possibilità di fare un gesto coraggioso, non l’hanno fatto».

Per la cronaca, anche l’espulsione ipotizzata all’epoca dall’Accademia di Belle Arti, a cui erano iscritti alcuni giovani del gruppo, non si è concretizzata. Alla fine solo uno dei due imbrattatori “attivi” era risultato iscritto all’Accademia - spiegano dalla scuola di Belle Arti - e dopo un colloquio con il direttore non aveva rinnovato l’iscrizione. L’altro sarebbe stato iscritto a Ca’ Foscari, che però ribadisce di non sapere di chi si tratta e non aver approfondito la cosa. Chi torna sull’argomento, invece, è sempre Brugnaro che ieri ha dedicato al tema giovani buona parte delle sue osservazioni a ruota libera, a margine della conferenza stampa sul bilancio. Spunto le offese che altri ragazzini avrebbero rivolto a una coppia di turisti cinesi in visita a Venezia. «I gesti di intolleranza sono da stigmatizzare sempre - ha premesso -. Questo caso è peggiore perché coinvolge ragazzini, che a detto della coppia cinese avrebbero addirittura 6, 7 anni. Io immagino siano un po’ più grandi. Ora cercheremo di individuarli. Siamo preoccupati perché questa villania, questo degrado dei comportamenti è generalizzato».

Brugnaro mette nel conto un po’ di tutto: da chi mette i piedi sui sedili dell’autobus a chi minimizza l’uso dell’hashish. «Abbiamo fatto un sequestro in via Piave. E sui social c’era chi commentava che non c’era da preoccuparsi per l’hashish. Io non ho nemmeno risposto. Bisogna stare attenti a sottovalutare i rischi di certe sostanze. Se ci sono tanti spacciatori è perché ci sono tanti consumatori. Credo che alla base di tutto ci sia un problema di tenuta educativa. Bisogna ripartire dalle parrocchie, dai campi sportivi». La proposta di Brugnaro è di coinvolgere i giovani, responsabilizzarli. «Devono fare esperienza, partecipare per capire - spiega, lanciandosi anche in paralleli con la politica - Prendere voti facendo opposizione a tutto si fa presto. Poi quando devi governare, sono disastri». Ed ecco l’esempio dei leoncini, ma anche quello della scelta per la palestra agli ex gasometri. «Ho fatto ai ragazzi tre proposte. Forse una più difficile da realizzare. Ho detto ai ragazzi: “Decidete voi”. Farò quello che dicono gli studenti, quando me lo diranno. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino