PARIGI - Sull'altare della "pace" dei migranti siglata dal nuovo governo italiano con la Francia di Macron, Venezia presta a Parigi l'Uomo Vitruviano...
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Patto Francia-Italia sulla cultura. Dopo i veleni del passato Roma e Parigi hanno siglato oggi l'intesa per il prestito delle opere di Leonardo da Vinci al Louvre e quelle di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte dei due maestri, rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Il celeberrimo disegno dell'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, conservato a Venezia, sarà prestato per la mostra parigina che si apre tra appena un mese, il 24 ottobre, nel museo più visitato al mondo.
In cambio del prestito veneziano, diverse opere di Raffaello conservate al Louvre, andranno a Roma per la mostra a lui dedicata nel marzo 2020 alle Scuderie del Quirinale.
A firmare il Memorandum d'Intesa, questa mattina a Parigi, sono stati i ministri della Cultura, Franck Riester e Dario Franceschini. Dicendosi «felice» per il via libera dell'Italia al prestito dell'Uomo Vitruviano, Riester ha reso omaggio a quello che considera un «bellissimo simbolo dell'amicizia» franco-italiana, dopo quasi un anno di tensioni e bordate a ripetizione con il precedente governo gialloverde e la Lega di Matteo Salvini.
Dure critiche per il prestito dell'Uomo Vitruviano sono state espresse dalla sezione veneziana di Italia Nostra, secondo cui l'intesa raggiunta oggi è illegittima. «Ai sensi dell'art. 66, comma 2, del Codice dei beni culturali - attacca la presidente, Lidia Fersuoch - non possono uscire dal territorio della Repubblica i beni che costituiscono il fondo principale di di un museo della Repubblica.
«Il prestito dell'Uomo Vitruviano ha seguito tutte le procedure e tutte le autorizzazioni previste dalla legge italiana», ha invece assicurato Franceschini da Parigi.
Il Gazzettino