VENEZIA - Donò sette anni fa un milione e 700mila euro al Comune per consentire il restauro del ponte dell'Accademia. E, con il suo consueto basso profilo che ha...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Donò sette anni fa un milione e 700mila euro al Comune per consentire il restauro del ponte dell'Accademia. E, con il suo consueto basso profilo che ha mantenuto tutta la vita, non ha voluto che si esponesse neppure una pubblicità nel corso dei lavori. Né ha chiesto l'apposizione di una targa che ricordasse l'importante contributo. Gli era bastato l'utilizzo dell'Art Bonus.
Questo era Leonardo Del Vecchio, il fondatore del colosso Luxottica, vero archetipo dell'imprenditore veneto che si è fatto da sè, diventando uno degli uomini più ricchi del pianeta e il secondo più ricco d'Italia. Una ricchezza mai ostentata e spesso utilizzata a favore dei suoi dipendenti e del territorio. A differenza di molti imprenditori veneti che a Venezia hanno investito solamente per specularci sopra ricavando grossi guadagni senza mai restituire un solo centesimo alla città. Del Vecchio fu ispirato dall'iniziativa di Renzo Rosso (Diesel), che per il Ponte di Rialto aveva messo sul tavolo 5 milioni (lui però ha apposto una targa sulla sommità del ponte e fatto pubblicità sul cantiere).
All'inaugurazione del rinnovato ponte in legno, Del Vecchio non venne in città, ma delegò il suo quasi coetaneo vicepresidente Luigi Francavilla a presenziare. Era la fine agosto del 2018 e fu lui stesso ad annunciare la disponibilità a contribuire al restauro di altri monumenti: «Chiedeteci di più».
Nel 1995 Del Vecchio aveva ricevuto la laurea honoris causa in Economia dalle mani dell'allora rettore dell'Università di Ca' Foscari, Paolo Costa. E fu una delle rare occasioni in cui egli apparve a una cerimonia in città.
Così lo ricorda il sindaco Luigi Brugnaro: «A Lui rinnovo il grazie della città per il restauro del ponte dell'Accademia. Un esempio di grande amore per la nostra città che ne conferma ancor di più l'alto profilo e per il quale voglio esprimo riconoscenza ancora oggi. Ci lascia, quindi, non solo un imprenditore di successo, che sapeva stare al passo con i tempi senza mai perdere di vista le proprie origini, ma un uomo ed un padre protagonista di tutta l'industria italiana dal dopoguerra ad oggi».
Un messaggio di cordoglio è arrivato anche dal presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese.
«Uno straordinario uomo - è il suo ricordo - che ha segnato in maniera decisiva la storia dell'industria veneta, italiana e internazionale. Enorme l'eredità che consegna al territorio e soprattutto alle nuove generazioni».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino