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Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, scomparso lo scorso 27 giugno, ritorna oggi in Cadore. Lo fa attraverso la presentazione dell'omonimo testo biografico, firmato da Tommaso Ebhardt ed edito dall'italiana Sperling & Kupfer. Questo pomeriggio, alle 18, all'auditorium di Palazzo Cos.mo, a pochi metri dal centro di Pieve di Cadore e dalla casa natale di Tiziano, l'autore presenterà il volume e dialogherà con Vittorio Tabacchi, presidente della fondazione del Museo dell'occhiale onlus, e con Roberto Papetti, direttore del Gazzettino. In circa 320 pagine Tommaso Ebhardt racconta la vita, tra successi ed ambizioni, del noto imprenditore. Lo fa ricorrendo ad uno stile asciutto, che facilita la lettura, veloce e piacevole, alla scoperta di una delle figure che hanno costruito l'economia, non solo italiana, dell'ultimo mezzo secolo.
DAI MARGINI AL SUCCESSO
All'incipit seguono, con un ritmo incalzante, sedici capitoli che accompagnano nella conoscenza dell'artefice di quello che diventerà un impero nel mondo dell'occhialeria, nato dal nulla e che oggi rappresenta la più grande holding produttrice e venditrice mondiale di occhiali e lenti, tanto che conta circa 80mila dipendenti e oltre 9mila negozi. Un lungo percorso che Tommaso Ebhardt fotografa ed illustra con abile maestria, raccontando, con il suo personalissimo stile, come abbia fatto un bambino, nato tra la povertà delle case minime della periferia di Milano e cresciuto nelle austere camerate dell'orfanotrofio Martinitt, a diventare il numero uno del settore, partendo da una fabbrica nelle Dolomiti bellunesi.
LA RICERCA
Per un triennio l'autore ha passato al setaccio fonti e documenti, camminato sui luoghi di Leonardo Del Vecchio, conosciuto la realtà dei primi passi nell'occhialeria del protagonista. «Sono stati tre anni di grande lavoro racconta Tommaso Ebhardt . Non c'era nulla e le poche informazioni erano inesatte. Ricostruire la vita di Leonardo Del Vecchio ha richiesto uno studio approfondito anche sul mondo degli occhiali in Italia e mi sono appassionato. La sua delega speciale per visionare i documenti custoditi presso l'orfanotrofio mi ha permesso di trovare una miniera di notizie». L'autore ha parlato con i primi operai e con chi ha camminato, per un tratto di strada, con lui. Ne esce un libro, che appassiona ed emoziona, per il ritratto di un uomo che è diventato un influente leader globale seguendo poche regole semplici ed essenziali, punto di riferimento anche per i giovani top manager dei colossi della tecnologia, come il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. «Ho deciso di raccontare la biografia di Leonardo Del Vecchio spiega lo scrittore perché si tratta di una storia che andava assolutamente raccontata, nessuno lo aveva ancora fatto ed era sconosciuta al grande pubblico: questo perché Del Vecchio non ha mai cercato visibilità ed è sempre stato molto riservato. Così, dopo il libro su Sergio Marchionne, del 2019, ho deciso di raccontare la vita di quello che, forse, è il più grande imprenditore italiano del dopoguerra. Ho cominciato a dedicarmi a questo libro nel gennaio del 2020, poco prima dell'inizio della pandemia. Quando gli ho proposto l'idea, ho trovato di fronte tanta semplicità, chiarezza e lucidità». Non sono mancate, però, le difficoltà nella stesura del testo, in particolare proprio la ritrosia dell'imprenditore a raccontarsi. «Convincerlo non è stato facile ammette il biografo . Il momento in cui ho capito la portata globale di Del Vecchio è stato l'insediamento di Joe Biden, nel gennaio del 2021, presentatosi con i Ray-Ban. Se dovessi sintetizzare la sua biografia in tre flash, questi sarebbero: perseveranza, idee chiare e coraggio di rischiare».
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Il Gazzettino