Morto a 23 anni nello schianto, famiglia risarcita dopo 4 anni di battaglie legali

Morto a 23 anni nello schianto, famiglia risarcita dopo 4 anni di battaglie legali
TREVISO - Dopo una dura battaglia di 4 anni la compagnia assicurativa ha risarcito i familiari di Leonard Muca, il 23enne di origine albanese, ma...

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TREVISO - Dopo una dura battaglia di 4 anni la compagnia assicurativa ha risarcito i familiari di Leonard Muca, il 23enne di origine albanese, ma residente da anni a Treviso con la famiglia, deceduto in seguito al tragico incidente dell’8 novembre 2015 sulle strade della Marca. La vicenda è stata denunciata come caso di "mala-assicurazione" da Studio 3A (consulenti della famiglia) e preso a cuore anche da Moreno Morello di Striscia la Notizia col servizio “Ti assicuro che non pago”  in onda sul tg satirico di Canale 5.


La giovane vittima  era l’incolpevole passeggero di una Ford C Max condotta dal connazionale Rigert Ismailaj, oggi 24enne, di Trevignano, che a  Contea, dopo un sorpasso azzardato a velocità sostenuta, ha perso il controllo della sua auto schiantandosi contro un albero proprio all’altezza della fiancata sinistra posteriore dove si trovava seduto Leonard: il ragazzo è morto dopo 4 giorni di agonia, il 12 novembre 2015.

Doveva scattare una prassi automatica, invece la compagnia di assicurazione della vettura, Direct Line, oggi Verti, ha opposto un secco rifiuto, aggrappandosi a un aspetto particolare della dinamica e invocando il “caso fortuito”: secondo la ricostruzione del consulente tecnico incaricato dal pm, sulla perdita di controllo della macchina poteva aver influito anche l'intervento sul freno a mano che sarebbe stato azionato da Gentian Muca, oggi 24 anni, pure lui di nazionalità albanese residente a Montebelluna, il passeggero trasportato anteriormente. Gesto che però non è mai stato chiaro e provato fino in fondo se e quando sia avvenuto (l'autore sostiene di averlo effettuato ad auto già ferma, il conducente nelle sue dichiarazioni più recenti afferma addirittura di non ricordare), ma che comunque, anche se fosse accaduto durante il sorpasso, sarebbe chiaramente “istintivo, in conseguenza del pericolo imminente percepito”, come riconosce lo stesso magistrato. Tutti infatti, perito compreso, hanno concordato che le responsabilità della tragedia fossero da ascrivere essenzialmente al sorpasso azzardato compiuto dal guidatore e dal repentino rientro nella sua carreggiata per evitare un veicolo che sopraggiungeva in senso opposto. Tant’è che Ismailaj, con sentenza del 28 febbraio 2018, è stato condannato in primo grado dal giudice del Tribunale di Treviso  a un anno e sei mesi, con la condizionale, e a 4 anni di sospensione della patente.


Ma neanche questo è bastato a Verti per cambiare atteggiamento, posizione  mutata solo dopo che la rinnovata perizia cinematica realizzata nel procedimento civile ha di fatto confermato quanto già emerso in sede penale, e che cioè sì, era plausibile che il freno a mano fosse stato tirato, ma che comunque le cause e le responsabilità di gran lunga prevalenti del sinistro erano da attribuirsi alla scriteriata condotta di guida del conducente.  Sono alla fine stati equamente risarciti i genitori, i fratelli anche i nonni del giovane: il milione di euro non basterà per restituire loro Leonard, ma almeno è stata fatta giustizia anche sul fronte civile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino