Tutti in classe al LeoMajor, al liceo parte la prima sperimentazione anti-Covid in provincia

Il liceo Leopardi-Majorana di Pordenone
PORDENONE - Il “covid crash-test” è realtà. Oltre un migliaio di studenti della provincia tra oggi e domani varcherà i cancelli scolastici per...

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PORDENONE - Il “covid crash-test” è realtà. Oltre un migliaio di studenti della provincia tra oggi e domani varcherà i cancelli scolastici per recuperare i debiti relativi agli apprendimenti dello scorso anno scolastico. Sarebbe stato questo il periodo degli esami di recupero debiti, invece, lo scorso anno praticamente tutti gli allievi sono stati promossi e potrebbero essere “miracolati” anche quest’anno con il ritorno della didattica a distanza. Si tratta di un importante test per le scuole, quello che si verificherà in questi giorni, per comprendere se il virus si potrà diffondere tra le mura scolastiche. 

LE PROTEZIONI
Una situazione comunque “protetta” quella che avrà luogo in queste due settimane, rispetto alla fiumana di bambini e ragazzi che si riverserà sulle strade della provincia dal 16 settembre. Autobus e corriere prima del lockdown arrivavano a contenere il 150 per cento, bastava buttare l’occhio all’interno dei mezzi per vedere gli studenti in piedi tutti assiepati prima dell’emergenza coronavirus, con le nuove regole vi sarà una diminuzione degli utenti, ma si dovrà capire quanti genitori accompagneranno a scuola gli studenti per evitare assembramenti ad esempio nei pressi delle fermate dei mezzi. Al Kennedy 400 studenti sono interessati ai corsi indicati nel Pai, il piano degli apprendimenti individualizzato predisposto dai docenti del Consiglio di classe con valutazioni inferiori a sei decimi, 43 i corsi attivati con un numero di alunni dai 5 ai 20. La macchina organizzativa del Kennedy è perfettamente oliata, verranno realizzati dieci corsi al giorno in contemporanea con 150 studenti suddivisi per tre accessi in tre aree diverse della scuola. Al Grigoletti domani 256 studenti frequenteranno da uno a più corsi e accederanno attraverso quattro ingressi differenziati, ma se al Kennedy tra quindici giorni gli accessi a disposizione saranno sette, al Grigoletti con oltre mille studenti potrebbero rimanere quattro. Non tutte le scuole, infatti, hanno una conformazione tale per poter individuare più aperture. 
LA SPERIMENTAZIONE

Il “covid crash-test” vero e proprio si vedrà questa mattina al liceo Leopardi-Majorana quando entreranno 650 studenti al giorno, ovvero tutti dalle seconde alle quinte classi. Per il Leomajor, niente Pai, ma un recupero per tutti. “Si tratta di quattro giornate in massima sicurezza – ha dichiarato la dirigente Teresa Tassn Viol giunta all’ultimo giorno di una memorabile carriera professionale – per apprendere e sperimentare le prassi e la cura per evitare il contagio e per riprendere il processo di socializzazione che è stato interrotto a fine febbraio. La decisione è stata presa dal Collegio docenti ai primi di luglio, tutti hanno aderito alla proposta che mette al centro lo studente come persona”. In tutto 1250 studenti del Leomajor, dunque, avranno l’opportunità di rientrare a scuola, un’accoglienza light in classe senza forzature, un processo naturale e sarà un New deal dopo la chiusura anticipata di quattro mesi. Chiusura, lo ricordiamo ancora una volta, che è avvenuta solo fisicamente a scuola, poiché la didattica è andata avanti a distanza, con insegnanti che sono entrati via etere nelle case dei loro allievi. Le scuole saranno inondate da mascherine e gel, ma tutti gli studenti dovranno indossarle già da casa e portarle appresso, come orami è buona prassi. Per chi l’avrà dimenticata, interverrà la scuola. Su questo punto, ovvero sull’obbligatorietà di distribuire quotidianamente mascherine chirurgiche da parte delle scuole, non si sa la linea che verrà decisa. Non ci saranno, invece i nuovi banchi che non sono artrivati, così come dovranno essere glis tessi genitori a misurare a casa la febbre ai figli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino