LENDINARA - I “corridoi protetti” in fase di costruzione attorno al campanile del duomo consentiranno a breve di riaprire il passaggio a pedoni e ciclisti; la...
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L’INTERVENTO
Anche per questo c’era l’urgenza di poter riaprire le vie di passaggio almeno a pedoni e bici e consentire agli alunni dell’Istituto Immacolata di accedere dall’ingresso principale. Resta, invece, un importante problema di viabilità riguardo le auto, visto che per tutti i mezzi le due strade resteranno transennate e inaccessibili. Non bastasse la questione campanile, queste sono giornate campali per la parrocchia di Santa Sofia anche per l’imminente avvio dei lavori di restauro all’interno del duomo, che resterà chiuso per un paio di mesi. Gli interventi riguardano in particolar modo i soffitti affrescati nella navata sinistra, chiusa dal gennaio 2019 dopo la caduta di un pezzo di intonaco, e quelli della navata centrale sotto la quale da anni è installata una rete di protezione. L’operazione di restauro costerà circa un milione e la parrocchia, che ha ottenuto contributi importanti dalla Fondazione Cariparo e dalla Cei (Conferenza episcopale italiana), ha lanciato un appello per raccogliere i 200mila euro necessari a completare la copertura economica. Il duomo terrà chiusi i battenti fino a contrordine e dal 16 febbraio le funzioni religiose saranno celebrate a San Biagio, fatta eccezione delle messe feriali delle 8,30 nella cappella di San Lorenzo, che sarà accessibile dalla porta laterale della chiesa. Le messe del fine settimana saranno tutte a San Biagio, il sabato alle 18,30 e la domenica alle 8, alle 9,30, alle 11 e alle 18,30. «La scelta di chiudere la chiesa è impegnativa e il cambio degli orari delle messe inevitabilmente creerà dei disagi, di cui ci scusiamo sin d’ora – dice la nota diffusa dall’Unità pastorale – Tuttavia questa decisione legata a motivi pratici potrà rivelarsi anche un’opportunità per conoscersi meglio. Come cristiani siamo chiamati a fare di ogni chiesa la casa di tutti». In sostanza, l’invito rivolto ai parrocchiani è a frequentare le funzioni sull’altra riva dell’Adigetto evitando campanilismi, secondo l’intenzione del vescovo che, creando l’Unità pastorale assegnò due parroci “comuni” alle parrocchie. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino