Il legno-arredo adesso vola: boom di ordini e ferie estive da "tagliare"

In netta ripresa il settore del legno-arredo a Pordenone
PORDENONE - Forte incremento di ordini nelle settimane di giugno e luglio. Nel comparto del legno-arredo la ripresa produttiva post-lockdown sta mostrando un fenomeno piuttosto...

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PORDENONE - Forte incremento di ordini nelle settimane di giugno e luglio. Nel comparto del legno-arredo la ripresa produttiva post-lockdown sta mostrando un fenomeno piuttosto inedito, almeno negli ultimi anni. La domanda di componenti per mobili ma anche di prodotti finiti non arriva soltanto da alcuni mercati esteri più dinamici, ma stavolta a “risvegliarsi” è stato anche il mercato italiano. Tanto che la particolare situazione - commesse urgenti da evadere, ma nessuna visibilità economica maggiore di due o tre settimane - mette diverse aziende del polo produttivo del legno-arredo pordenonese nelle condizioni di ridurre le ferie agostane. In qualche caso lo stop produttivo sarà solo di una settimana (quella centrale di Ferragosto) con la possibilità di una recupero successivo di un paio di settimane. E in alcune realtà produttive si è fermata la cassa integrazione. In altre si è dovuto procedere a qualche assunzione, se pure a termine.

NUOVO SCENARIO
Uno scenario decisamente inedito per un settore produttivo che tradizionalmente - se si esclude la parentesi della “grande crisi” del 2008 e degli anni immediatamente successivi - assisteva a un super-lavoro nei mesi di giugno e luglio dopo le importanti fiere primaverili del settore per poi fermarsi nel mese di agosto per almeno tre settimane consecutive. Quando non addirittura lo stop proseguiva per un mese intero. La “rivoluzione” portata dalla pandemia ha decisamente sconvolto il calendario produttivo. Le aziende del comparto del mobile del distretto pordenonese sono quelle che, già dopo la prima metà dello scorso mese di febbraio, avevano chiuso i battenti per i rischi legati all’emergenza sanitaria. Ma sono state anche quelle che, salvo i casi di necessità produttive e di codici Ateco che consentivano di tenere accesi gli impianti, hanno riaperto per ultime. Ma ora l’andamento della riprese dà segnali decisamente migliori e maggiormente positivi rispetto ad altri comparti dell’economia territoriale, per esempio la meccanica legata all’automotive che registra invece una crisi profonda. 
FERIE DA TAGLIARE

La situazione delle imprese e della filiera del legno-arredo in media presenta un andamento positivo: le aziende stanno raccogliendo ordini che devono essere evasi in tempi stretti. Un boom di richieste cui assistono sia le società che si occupando di componenti per grandi multinazionali, sia i gruppi che invece producono mobili finiti spesso anche con propri marchi. Per questo in alcune realtà ci si fermerà una settimana soltanto. Recuperando, a settembre o ottobre, le altre due settimane. In altre fabbriche ci sarà un’unica settimana di ferie “collettiva”, ma tutti i lavoratori potranno usufruire di una seconda settimana che sarà però organizzata a rotazione in modo che gli impianti possano continuare a rimanere aperti. Altre aziende ancora, avendo meno necessità di rispondere urgentemente alle richieste del mercato, riusciranno a garantire ai propri dipendenti due settimane consecutive di vacanza. Questo il quadro che è emerso da un incontro voluto dalle organizzazioni sindacali della categoria di Cgil, Cisl e Uil con il vertice del comparto del legno-arredo di Confindustria Alto Adriatico. Lo scenario non è comunque privo di incertezze e di interrogativi: la preoccupazione maggiore è infatti legta alla mancanza di “visibilità” sui mercati. Cioé non è affatto chiaro quale potrà essere la situazione a settembre. Incertezze legate inevitabilmente all’andamento della pandemia, sia in Italia che sui maggiori mercati internazionali di riferimento. Nel corso dell’incontro il sindacato ha inoltre chiesto garanzie affinché nelle fabbriche vengano assicurate le condizioni di lavoro più appropriate anche rispetto a possibili ondate di caldo agostano. Confindustria ha garantito che sarà applicato il “memorandum sul caldo” siglato l’anno scorso che prevede una serie di misure atte a garantire gli ambienti lavorativi nei casi di ondate di super-caldo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino