CASARSA - Una commerciante di 58 anni si trova ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Udine, dove è stata trasferita dal nosocomio di San Vito al Tagliamento...
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I CASIDall'inizio dell'anno quello che ha colpito la 58enne di Casarsa è il secondo caso di legionella nella Destra Tagliamento. Nei giorni scorsi il batterio era stato riscontrato in un 64enne di Maniago, immunodepresso, le cui condizioni sono in fase di miglioramento. L'uomo si trova però ancora ricoverato nel reparto di Medicina d'urgenza di Pordenone. «Se è vero che i casi si verificano soprattutto durante il periodo estivo chiarisce Massimo Crapis, responsabile dell'unità operativa Malattie infettive dell'Aas5 è anche vero che la prevenzione non deve mai venire meno. Ecco perché è buona regola osservare le più basilari norme per evitare di contrarre il batterio: la legionella, in alcune circostanze, può essere anche letale». Nel 2017 i ricoveri all'ospedale di Pordenone erano stati 11, numero che non si dovrebbe scostare di molto per l'anno che si è appena concluso. «L'anno scorso - puntualizza l'infettivologo - di casi gravi, per fortuna non mortali, ne abbiamo avuti due: mentre per un paziente era stato richiesto il ricovero nel reparto di Terapia intensiva, per l'altro si erano aperte le porte della Medicina d'urgenza». Si possono fare tutti i controlli possibili e immaginabili ma se poi l'impianto idrico è datato, ci sono i cosiddetti rami secchi, l'acqua ristagna e si crea della ruggine, i batteri della legionella continuano a proliferare e a colpire, in particolare, persone immunodepresse e affette da altre patologie più o meno gravi. Esponendole a gravissime complicazioni. Dopo i casi di legionellosi riscontrati ad agosto a Maniago e ad Azzano Decimo, l'Azienda sanitaria 5 non aveva fatto altro che applicare i protocolli già in essere e attuare verifiche specifiche in tutte le strutture ospedaliere e sanitarie.
Alberto Comisso Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino