VENEZIA - «La legge regionale 28/2016 che trasforma i veneti in una minoranza nazionale è una legge al limite del ridicolo, se non fosse che la sua applicazione causa...
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«Vi sono già gli strumenti per tutelare i dialetti veneti e la cultura veneta, basterebbe implementarli con le giuste politiche culturali, che invece rimangono di anno in anno senza un soldo - sottolinea Zanoni - si dovrebbe implementare lo studio del Goldoni o del Beolco, portare nelle nostre scuole i grandi artisti che hanno reso celebri le nostre città, o ancora approfondire lo studio di territori unici come le Dolomiti, i Colli Euganei o il Delta del Po, territori che invece vengono minacciati con le leggi pro-Berlato» «Tutti noi parliamo dialetto in casa - aggiunge Puppato - ma da un piccolo sondaggio tra amici del trevigiano e del padovano, per esempio, ho avuto già cinque o sei nomi per parlare di topi e ratti, si va da sorze a moreja, fino a pantegana e ci sono altre varianti, sia di significante che di significato.
Il Gazzettino