Lega, lo strappo di Da Re: «A Verona voterei Tosi e non Sboarina»

Toni Da Re e Flavio Tosi in tv
VENEZIA - Chi l'avrebbe mai detto? Nel 2016 Gianantonio Da Re veniva eletto segretario nathionàl della Liga Veneta, con il compito di ricompattare il partito dopo...

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VENEZIA - Chi l'avrebbe mai detto? Nel 2016 Gianantonio Da Re veniva eletto segretario nathionàl della Liga Veneta, con il compito di ricompattare il partito dopo l'espulsione del suo predecessore Flavio Tosi, diventato leader di Fare!. In questi sei anni è successo praticamente di tutto, ma a tre mesi dalle Comunali, ieri è accaduto davvero l'inimmaginabile: i due ex nemici si sono ritrovati a Telechiara e il trevigiano di fatto si è schierato per il veronese nella corsa a sindaco contro l'uscente Federico Sboarina, il candidato di Fratelli d'Italia che è (o era?) sostenuto anche dalla Lega.


GIOCHI

Potrebbero dunque riaprirsi i giochi di questa campagna elettorale, in cui il centrodestra tuttora indugia ad ufficializzare l'accordo per Verona, Padova e Belluno. Nel capoluogo scaligero finora pareva che il problema fosse solo Forza Italia, che a livello regionale vuole Tosi ma ha rinviato la decisione finale al tavolo nazionale. Invece adesso tornano ad agitarsi le acque nella Lega, i cui vertici provinciali supportano Sboarina. «Ma io ci spererei ancora ha confidato Tosi a Vietato tacere perché Matteo Salvini non si è espresso personalmente. Gli elettori della Lega sono pesantemente scontenti del non-operato di Sboarina».


BACI E ABBRACCI

A quel punto Da Re ha riepilogato le tappe del rapporto con il primo cittadino in carica, fin dall'esordio del 2017: «Abbiamo sostenuto Sboarina con una campagna elettorale molto pesante, a cui ho partecipato anch'io al fianco di Salvini. In realtà io come segretario regionale e il direttivo provinciale avevamo già candidato il nostro Paolo Tosato, ma la ragion di Stato aveva imposto Sboarina, valutato dai sondaggi al 2,4% e poi risultato vincitore. La cosa che ha fatto irritare il popolo della Lega è che, quando è arrivato Salvini (nell'aprile del 2020, ndr.), sono stati baci e abbracci; la settimana dopo, quando è arrivata Giorgia Meloni, sono stati baci, abbracci e tessera di Fratelli d'Italia... Ma al di là di questo, ho parenti a Verona e già mi hanno detto che loro voteranno Tosi».
Ospite del programma, il giornalista Daniele Ferrazza ha pungolato l'europarlamentare: «Al di là dei parenti, Toni Da Re chi voterebbe?». Risposta del leghista: «Vorrei una riflessione politica con i signori di Fdi, che stanno andando nei Comuni del Veneto a chiedere passaggi di casacca, il che vuol dire che tu alleato di centrodestra sei politicamente scorretto. Quindi io non vivo a Verona, ma se le elezioni fossero nella mia Vittorio Veneto, non voterei per Sboarina, perché è stato scorretto». Dunque voterebbe per Tosi? «Non ho problemi a dire cosa penso, anche se in passato con Tosi ci siamo scontrati, al punto che aveva ventilato la mia espulsione. Attenzione: non sono io che decido a Verona, purtroppo o per fortuna. Ma allora faccio una domanda: il direttorio della Lega si è riunito per decidere cosa fare su Verona, Padova e Belluno?».


RISCHIO

Già a rischio di provvedimenti disciplinari per le valutazioni su Salvini, con questa nuova uscita Da Re ha alzato ulteriormente il livello dello scontro interno, anche se non è escluso che il suo obiettivo possa essere in realtà lo strappo con Fdi. Comunque sia, Tosi ne è uscito ringalluzzito: «Alla conferenza stampa sull'appoggio della Lega di Verona a Sboarina, non c'era Lorenzo Fontana, che è indubbiamente la persona più importante. Come ho letto quell'assenza? I leghisti non vogliono votare Sboarina».


La spaccatura potrebbe concedere un vantaggio al candidato del centrosinistra Damiano Tommasi, che sempre ieri ha presentato la coalizione che riunisce Partito Democratico, Traguardi, In Comune per Verona, Azione, Più Europa, Partito socialista, Europa Verde, Volt, Demos e Movimento 5 Stelle. «Sono tanti i nostri valori e le parole chiave: legalità, inclusione, cura, ascolto, condivisione, competenze, dialogo, solidarietà», ha spiegato l'ex calciatore, che ha chiamato il suo progetto come quando faceva gol: Rete!. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino